BRUXELLES - Un programma di prestiti a condizioni vantaggiose da un miliardo di euro per gli agricoltori, in particolare giovani, e progetti di bioeconomia nelle aree rurali. E' l'iniziativa lanciata da Commissione europea e Banca europea degli investimenti, che sarà gestita a livello nazionale da banche e società di leasing di tutta l'Ue. Le banche partecipanti dovranno contribuire portando la capacità finanziaria del programma a 2 miliardi di prestiti a condizioni vantaggiose (tassi più bassi, tempi di restituzione più lunghi e rate flessibili, legate alle oscillazioni dei prezzi) con priorità data agli imprenditori agricoli under 40. Secondo dati Ue, nel 2017 il 27% dei giovani agricoltori si sono visti respingere la richiesta di prestiti, contro il 9% delle altre aziende agricole.
Il pacchetto si compone di una prima parte da 700 milioni di euro destinato alle piccole e medie imprese agricole, con almeno il 10% riservato gli agricoltori under 40, e due progetti pilota: uno da 75 milioni di euro riservato ai giovani agricoltori e uno da 200 milioni di euro per l'azione per il clima. "Si tratta di colmare un divario di mercato guardando al futuro del settore", ha detto il vicepresidente Bei per l'agricoltura e la bioeconomia Andrew McDowell.
"Con questa iniziativa congiunta - ha spiegato il commissario all'agricoltura Phil Hogan all'Ansa - rispondiamo a problemi di accesso al credito particolarmente sentiti dai giovani". La collaborazione tra Commissione europea e Bei per facilitare l'erogazione dei prestiti dalle banche alle aziende agricole è cominciata nel 2014 e ad oggi ha visto realizzare due programmi in Francia da 275 milioni di euro e un fondo di garanzia multiregionale da 400 milioni in Italia, che sta per partire dopo due anni di preparazione. "Quella in Italia è un'iniziativa all'avanguardia - spiega Hogan all'Ansa - e ci è voluto del tempo per essere operativi, ma so che adesso tutto è pronto. Per il pacchetto presentato oggi sono fiducioso che potremo avere i primi prestiti già in estate. Tutto dipende dall'intraprendenza dei paesi e delle banche". Nuove iniziative dello stesso tipo potrebbero arrivare, sottolinea il politico irlandese, anche "grazie al regolamento Omnibus, che è entrato in vigore nel 2017 e ci consente più margine nell'adozione di strumenti finanziari da affiancare agli aiuti tradizionali alle aziende agricole europee".
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