(ANSA) - LAMA DEI PELIGNI, 18 SET - Un progetto che compie
due anni e un altro che comincia, entrambi tesi a valorizzare i
territori della Maiella e la loro biodiversità: sono quelli che
il Parco Nazionale della Maiella e Bio Cantina Orsogna hanno
festeggiato a Lama dei Peligni (Chieti), il primo è "Vola Volè
Maiella National Park", il secondo "Pè nìn perde la sumente" che
in dialetto abruzzese significa 'per non perdere i semi'.
Quest'ultimo è legato alla 'Vigna madre' di Fernando Pietro Di
Florio Di Renzo, patrimonio di antichi ecotipi di viti
ultracentenarie ereditate dal nonno, ora da lui coltivate e
conservate.
L'altro progetto, i vini 'Vola Volé Maiella National Park' -
in collaborazione con i microbiologi dell'Università di Teramo e
della Dalton di Spoltore - dal 2019 ricerca e seleziona i
lieviti ancestrali e selvaggi nelle zone montane della Maiella
non contaminate da fitofarmaci e coltivazioni intensive. Sui
"Frutti Mbriachelli" della Maiella, ricchi di zuccheri e lieviti
spontanei ancestrali, annualmente vengono selezionati i lieviti
per le fermentazioni. Per conservare la biodiversità microbica
della Maiella i lieviti dei vini 'Vola Volè Maiella National
Park', liberi da registrazioni commerciali, sono a disposizione
di tutti nella ceppoteca della "Banca di Conservazione del
Germoplasma del Parco della Maiella" a Lama dei Peligni.
Dopo due anni di ricerca e caratterizzazione sono stati
individuati, testati e selezionati i lieviti selvaggi presenti
naturalmente sulle uve pedemontane allo scopo di riportare nel
vino il terroir microbico della Maiella Orientale. Dalla
vendemmia 2023 i vini 'Vola Volé Maiella National Park' saranno
fermentati integrando l'attività dei lieviti Saccharomyces
selezionati sui frutti "mbriachelli" con i lieviti apiculati
(lieviti deboli, poco alcool tolleranti) del terroir microbico
delle vigne della Maiella Orientale. Escludendo questi lieviti
dalla vinificazione si perderebbero profili organolettici unici
e complessi che legano il vino al territorio, all'annata e al
vitigno. Lo scorso 9 settembre, sotto la Vigna Madre di Lami,
sono stati degustati i vini prodotti da sei lieviti apiculati
della Maiella Orientale, tra lo stupore degli ospiti che ne
hanno apprezzato la complessità e l'unicità, a confronto con gli
stessi vini fermentati con lieviti convenzionali. (ANSA).
Parco Maiella, alla riscoperta della biodiversità viticola
Con Bio Cantina Orsogna varietà autoctone e lieviti ancestrali