Dallo stoccaggio con tecnologie industriali al carbon farming in agricoltura. I Paesi Ue hanno dato il via libera definitivo al regolamento che istituisce il primo quadro dell'Ue di certificati per l'assorbimento del carbonio contribuendo ad aumentare la riduzione delle emissioni e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il quadro sarà su base volontaria e coprirà sia le tecniche industriali di assorbimento permanente di carbonio, sia metodi naturali attraverso foreste e suoli. Il via libera chiude l'iter legislativo del regolamento che sarà ora pubblicato in Gazzetta entrando in vigore venti giorni dopo.
Dopo quattro anni dall'entrata in vigore, la Commissione Ue istituirà un registro elettronico per garantire la trasparenza e la tracciabilità delle cosiddette unità certificate, che saranno rilasciate per confermare il beneficio netto in termini di carbonio generato dalle attività. Per essere certificate, le attività devono rispettare una serie di criteri tra cui comportare un "beneficio quantificato" netto in termini di assorbimento del carbonio o in termini di riduzione delle emissioni dal suolo; devono andare oltre gli obblighi normativi a livello del singolo gestore; devono ridurre al minimo il rischio di rilascio del carbonio quando stoccato e non arrecare un danno significativo all'ambiente. Le attività ammissibili alla certificazione dovranno essere verificate in modo indipendente da organismi di certificazione terzi.
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