STRASBURGO - "Il Pd ha deciso di votare sì, a favore dell'elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. Lo facciamo perché siamo soddisfatti delle risposte che ha dato alle nostre richieste, con la lettera di ieri e con il dibattito di oggi". Lo annuncia Roberto Gualtieri, capodelegazione Pd facente funzione. "Penso che anche il gruppo Socialista e democratico si orienterà per un voto favorevole - ha aggiunto - che al di là di alcune singole delegazioni parlamentari sarà a questo punto largamente maggioritario".
Saremo molto attenti per l'attuazione dei punti" evocati da von der Leyen", ha aggiunto Gualtieri. "Aggiungo poi un dato politico: come avevamo richiesto e come è emerso dal dibattito non ci sono due forni, c'è un solo forno che sono le forze europeiste" con "Ursula von der Leyen che si è rivolta alle forze pro-europee" e "questo chiaro baricentro politico che è emerso nel dibattito di oggi è un altro dei punti per noi importanti e ci rafforzano nella convinzione per cui oggi voteremo sì".
Sostegno anche dal Movimento 5 Stelle. "Signora von der Leyen, dopo il nostro incontro, lei ha fatto suoi i punti principali del nostro programma, per questo il M5S intende sostenere la sua candidatura ma ogni giorno dovrà dimostrarsi degna di questa fiducia, non ci faremo remore a contrastarla anche duramente se non rispetta gli impegni presi", ha affermato in Aula a Strasburgo l'eurodeputata del M5S Tiziana Beghin annunciando il sì del M5S all'elezione di Ursula von der Leyen.
"Come donna e madre di tre figlie sono felice di vedere per la prima volta una donna destinata a presiedere l'esecutivo europeo: questa è senz'altro una novità positiva, ma io mi auguro che il cambiamento non si fermi qui. I governi che hanno sostenuto la sua nomina hanno certamente visto in lei un presidente valido, ma soprattutto hanno voluto dire no a chi aveva pre-confezionato un pacchetto di nomine con l'arroganza di credere che tutti gli altri avrebbero solo potuto accettarle. Chi l'ha sostenuta ha voluto ribadire che se in Europa si vuole vivere insieme, bisogna anche decidere insieme, tutti insieme", ha spiegato la capodelegazione M5S all'Europarlamento. E Beghin ha concluso così il suo intervento: "Per governare l'Europa non basta essere tedeschi, francesi, italiani o spagnoli, bisogna prendere il meglio di ciascuno di noi e dimostrare al mondo che l'Unione europea è molto più della somma dei suoi Paesi. Signora von der Leyen, sia il cambiamento che i cittadini europei si meritano e non ci deluda".
Voterà contro Fratelli d'Italia. "Dopo aver ascoltato le dichiarazioni della candidata presidente Ursula Von der Leyen, la delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento Europeo ha annunciato il suo voto contrario. "Dopo che Macron aveva rivendicato la candidatura della Von der Leyen come un successo dell'asse franco-tedesco in sostanziale continuità con la presidenza Juncker, in questi giorni abbiamo assistito a un progressivo spostamento a sinistra del suo programma politico", hanno dichiarato in una nota gli eurodeputati di Fratelli d'Italia Raffaele Fitto (co-presidente dei Conservatori europei), Carlo Fidanza (Capodelegazione FdI), Nicola Procaccini, Raffaele Stancanelli e Pietro Fiocchi.
"Un programma che riteniamo del tutto inadeguato sui temi per noi più importanti: immigrazione e difesa dei confini, politiche per l'ambiente compatibili con le esigenze di chi produce, politiche economiche di sviluppo alternative all'austerità degli scorsi anni, tutela della famiglia e sostegno alla natalità, difesa delle radici cristiane e contrasto all'islamizzazione dell'Europa - conclude la nota - Per queste ragioni, d'accordo con il nostro presidente Giorgia Meloni, voteremo convintamente contro la candidata von der Leyen".
Ancora in dubbio invece la Lega. "Non crediamo che lei possa rappresentare il cambiamento necessario e non crediamo che abbia vita facile a mantenere in piedi una maggioranza che che è un colabrodo. I voti di chi è da questa parte dell'Aula conteranno, nessuno qui ha offerto supporto" per la sua elezione "ma è stata una richiesta che è arrivata nella consapevolezza che questo Parlamento non si può spostare a sinistra e che chi siede qui potrà spostare gli equilibri". Lo ha affermato l'eurodeputato della Lega Marco Zanni in Aula senza, tuttavia, precisare se il partito voterà o meno Ursula von der Leyen.
"Il suo discorso non ci ha sorpreso, lo abbiamo sentito parecchie volte, è un discorso pieno di promesse che non potrà mantenere. Lei dovrà bilanciare due parti, quello della destra pragmatica, che vuole un'Ue che controlla l'immigrazione in maniera più forte, un'Ue che supporta l'industria e il lavoro, e quello di una sinistra che ha un approccio ideologico in tema di migranti e talebano sulla questione del clima", ha spiegato Zanni. "Lei deve scegliere se cedere al ricatto della sinistra o avere un approccio pragmatico per permettere di uscire da questa crisi senza fine causata da politiche sbagliate. Lei ha parlato di accoglienza e della necessità di salvare di vite in mare ma non ho sentito la stessa enfasi sui milioni di europei che soffrono per le politiche economiche di questa maggioranza", ha sottolineato il leghista.
Il Ppe, di cui fa parte Forza Italia, ha già annunciato il suo appoggio a von der Leyen, ma ha ribadito l'intenzione di voler vedere da parte sua una politica ambiziosa. "Se vogliamo sconfiggere la disoccupazione dobbiamo avere una politica economica che punti soprattutto sull'economia reale. Abbiamo bisogno di una politica industriale europea che abbia un obiettivo, come c'è per la politica ambientale, il 20% del Pil deve provenire dal manifatturiero, industria e agricoltura". Così Antonio Tajani (Fi-Ppe) nel dibattito in aula a Strasburgo rivolgendosi a Ursula von der Leyen. "Io le chiedo di rinforzare, quando sarà presidente della Commissione europea, la direzione generale GROW, le chiedo di implementare lo Small Business Act per sostenere le Pmi, le chiedo di difendere dall'assalto cinese le nostre industrie. Ha fatto delle proposte interessanti ma dobbiamo avere anche norme di antidumping molto serie", ha aggiunto Tajani chiedendo poi di "difenderci dai giganti del web che devono pagare le tasse come tutte quante le altre imprese".
L'eurodeputato azzurro ha poi proposto di "rinforzare la politica agricola", di "andare avanti con l'unione bancaria". Infine sull'immigrazione, le ha chiesto di "riflettere su ciò che ha anche votato il Parlamento europeo: più soldi per un vero piano per l'Africa, servono 50/60 miliardi".
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