Europarlamento

Equiparare biotech a Ogm, richiesta italiana a Eurocamera

"Rischio gravi danni ad agroalimentare e a credibilità Igp-Dop"

Il più vaso stdudio sulle colture di mais ogm indica che non c'è nessuna evidenza che siano dannos eper sale ambiente (fonte: Scuola Superiore Sant'Anna)

Redazione Ansa

BRUXELLES - I prodotti ottenuti con la nuova tecnica dell'editing genomico (biotech) dovrebbero essere considerati alla stregua degli organismi geneticamente modificati (Ogm) anche in Italia. Lo ha chiesto alla commissione Petizioni del Parlamento europeo l'italiano Fabrizio Garbarino in rappresentanza dell'Associazione rurale italiana, dell'Associazione italiana agricoltura biologica e della Usb federazione del sociale. In particolare, la petizione presentata all'Eurocamera si riferisce a una sentenza della Corte di giustizia Ue del 2018 secondo cui sono esclusi dalla direttiva "solo gli organismi ottenuti con tecniche o metodi di mutagenesi utilizzati convenzionalmente in varie applicazioni con una lunga tradizione di sicurezza". Secondo Garbarino, il governo italiano ha scelto di adottare una legislazione volta a fare dell'Italia un paese senza Ogm, eppure ci sono ancora ritardi nell'applicazione delle direttive Ue.

Il che aumenterebbe "esponenzialmente i rischi di contaminazione irreversibile delle colture convenzionali e biologiche", provocherebbe "danni irreparabili alla filiera agroalimentare italiana e a tutta la produzione agricola del paese", mentre "mina irrimediabilmente la credibilità, distrugge l'intero comparto biologico e arreca seri danni alle produzioni Dop e Igp". Un esempio sarebbe la colza Clearfield, ancora prodotta, venduta e commercializzata. Inoltre, sottolinea la petizione, mancano meccanismi di controllo alle frontiere italiane per evitare l'introduzione abusiva e fraudolenta di prodotti vietati. Ma la Commissione europea, che aveva già ritenuto infondata l'affermazione del firmatario nella risposta dello scorso 12 novembre, ha ribadito il concetto. A rispondere è stata Irene Sanchez della Dg Salute, che ha ricordato l'imminente nuova iniziativa della Commissione proprio sulle tecniche genomiche.

La petizione resta comunque aperta, come voluto anche dall'eurodeputata Eleonora Evi (Europa Verde). "Il ministro Patuanelli vuole davvero mettere a rischio il comparto del biologico italiano? L'editing genetico - puntualizza Evi - non fornisce risultati sicuri e potrebbe dar luogo a numerosi effetti imprevisti, le cui conseguenze per la salute e l'ambiente rimangono tuttora sconosciute". "Anziché modificare i regolamenti europei sugli Ogm su pressione dei colossi dell'agroindustria per eludere una sentenza storica del Tribunale dell'Ue, è necessario attivarsi concretamente per espandere le pratiche di agricoltura ecologica che operano con e non contro la natura", ha aggiunto Evi.

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