BRUXELLES - L'Ungheria protesta per la decisione delle autorità belghe di revocare i permessi e di chiudere i lavori della conferenza 'National Conservatism' la kermesse delle destre Ue in corso a Bruxelles. "Suona l'allarme, Europa! La libertà dei media e la libertà di parola a Bruxelles stanno crollando sotto i nostri occhi proprio mentre parliamo", commenta in un tweet il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. "Le voci anti-immigrazione e sovraniste non possono essere messe a tacere!" Aggiunge Balasz Orban, il direttore politico del primo ministro magiaro, Viktor Orban, rilanciando un evento, già in programma, al Parlamento europeo, a cui prenderanno parte oltre al primo ministro ungherese, anche l'ex premier polacco, Mateusz Morawiecki, e l'ex direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, candidato alle europee con il Rassemblement national di Marine Le Pen.
"Questa è volontà della 'mafia' della Commissione Ue, ma dove siamo in Cina? In Venezuela? È una vergogna, questa è mancanza di libertà di espressione. Quanto accade oggi è la prova del nervosismo delle autorità europee contro l'avanzata delle destre", ha detto l'eurodeputato di Vox, Hermann Tertsch, parlando alla stampa la chiusura dell'evento delle destre Ue.
"Il Belgio è ancora una democrazia? Il sindaco di Bruxelles, su pressione degli antifascisti e dei centri sociali, ha fatto cancellare le prime due sedi della National Conservatism Conference mandando la polizia. Ora siamo in una nuova sede trovata poche ore fa con le saracinesche abbassate e la polizia fuori che potrebbe fare irruzione da un momento all'altro per fermare l'evento e addirittura potrebbero togliere l'elettricità", ha aggiunto Francesco Giubilei, direttore di Nazione Futura, il think tank italiano tra gli organizzatori della conferenza.
"L'ultima volta che ho visto una tale censura è stato ai tempi del comunismo. Posso dirvi che so cos'era. La libertà di parola è davvero in pericolo quando vedo quello che sta succedendo qui, è inimmaginabile", ha aggiunto l'ex premier polacco, Mateusz Morawiecki, intervenendo in un evento al Parlamento europeo. "La libertà di espressione è a rischio - ha avvertito - ora siamo qui, ma la prossima volta chissà, soprattutto se non rientriamo nel mainstream in alcune questioni".
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