BRUXELLES - A meno di una settimana dal voto dal Parlamento europeo si leva un cauto ottimismo sull'esito della battaglia contro l'astensione. "Nelle elezioni del 2019, l'affluenza alle urne aumentò di nove punti percentuali e gli ultimi dati Eurobarometro indicano che anche oggi abbiamo uno scenario favorevole per la partecipazione", spiega il portavoce dell'Eurocamera, Jaume Duch.
"I sondaggi rivelano che le persone hanno, per la prima volta in assoluto, un elevato livello di fiducia nelle istituzioni europee e, da quanto misurato, una quota maggiore di cittadini ha un'immagine più positiva che neutrale del Parlamento europeo", rileva Duch. "Gli effetti della Brexit, del Covid e delle azioni dell'Ue, dai vaccini al Next Generation Eu, sono eventi che chiaramente hanno aumentato non solo la visibilità dell'Unione europea ma anche la sua credibilità. E questo si riflette nelle opinioni sul Parlamento europeo e sull'importanza del voto poiché l'81% concorda sul fatto che l'attuale contesto geopolitico lo rende ancora più importante", aggiunge il portavoce dell'Eurocamera.
Per quel che riguarda la partecipazione, l'obiettivo dunque per l'Italia sarà quello di battere il dato dell'affluenza alle passate europee che nel 2019 si assestò su un 54%. In Europa la situazione dell'affluenza appare invece più variegata con Paesi come Belgio e Lussemburgo il cui dato vola sopra all' 80% sospinto dall'obbligatorietà del voto. Altri invece hanno storicamente una scarsa partecipazione elettorale come la Repubblica ceca e la Slovacchia in cui nel 2019 meno del 30% dei cittadini si è presentato ai seggi.
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