STRASBURGO - "Se vogliamo difendere la nostra democrazia europea, oggi dobbiamo votare per Ursula von der Leyen, la conosciamo ed è pronta a guidare la Commissione europea" nei prossimi cinque anni. Lo ha detto il capogruppo del Partito popolare europeo, Manfred Weber, nel dibattito in plenaria a Strasburgo prima del voto a scrutinio segreto sulla riconferma della presidente designata alla guida della prossima Commissione europea che si terrà alle 13. Weber ha apprezza l'enfasi del discorso di von der Leyen su "competitività, sostegno all'Ucraina e gestione delle migrazioni irregolari". Lo ha definito un "programma giusto per il prossimo quinquennio".
Intervenuta dopo il discorso di von der Leyen, la capogruppo dei Socialisti e dei democratici, Iraxte Garcia Perez, ha chiesto alla presidente "di opporsi a coloro che sono contrari all'agenda europeista ed ecologista, che degradano le donne, la comunità Lgbtq+, si comportano in modo disumano con migranti e rifugiati e aggrediscono chi la pensa in modo diverso". "Andiamo avanti insieme nella costruzione dell'unica Europa possibile: l'Europa della giustizia sociale", ha insistito.
Nella riunione di Strasburgo, il Gruppo S&d ha deciso di dare un'indicazione di voto positiva per la votazione di oggi sul prossimo presidente della Commissione. Il programma politico del candidato, fa sapere il gruppo, "soddisfa ampiamente le richieste chiave del Gruppo, nonché a un approfondito scambio di opinioni con il candidato martedì 9 luglio a Bruxelles, a un attento esame degli orientamenti politici e al dibattito odierno in plenaria con il candidato".
I Patrioti sono contrari alla rielezione di von der Leyen, ha detto il leader del Rassemblement National , Jordan Bardella. "Le elezioni di giugno ci hanno mostrato che sinistra, centro e verdi arretrano mentre gli europei aspirano a protezione e identità", ha detto. "I cittadini non vogliono l'immigrazione di massa, vogliono protezione delle frontiere: continuare con patto migrazione e Green deal significa ignorare le urne", ha aggiunto Bardella.
Anche la Lega "dice no al bis di Ursula von der Leyen", ha dichiarato il capodelegazione Paolo Borchia. "Sono convinto che si "prospetta una strada in salita, guardando la variopinta maggioranza che la sosterrà, con un finto centrodestra che ha chiesto i voti veri degli elettori di centrodestra per poi andare a formare una maggioranza di comodo con la sinistra".
"Voglio deludere subito chi si aspetta un'indicazione di voto da parte dell'Ecr: il nostro gruppo è composto da partiti che non rinunciano alle prerogative nazionali e ognuno si esprimerà sulla base dell'interesse nazionale", ha detto il co-presidente dei Conservatori e riformisti, Nicola Procaccini, parlando in Aula. "La testata Politico ha scritto che il destino politico di von der Leyen è nelle mani degli sconfitti" alle elezioni, "comprenderà che qualcosa sta andando storto: oggi i cittadini hanno sposato le buone idee del centrodestra, e credo che lei debba tenerne conto", ha aggiunto. "Noi, resteremo ciò che siamo: persone misurate nei toni, ma ferme nei princìpi, come voleva Paolo Borsellino di cui domani ricorre l'anniversario dell'uccisione".
In una riunione straordinaria del gruppo Ecr, a seguito del dibattito sugli orientamenti politici della candidata alla carica di presidente della Commissione, "un'ampia maggioranza delle delegazioni nazionali ha confermato che voterà contro Ursula von der Leyen", ha annunciato il gruppo di una nota. La delegazione di Fratelli d'Italia voterà compatta, ma non ha dichiarato come.
Per la capogruppo di Renew, Valérie Hayer, la Commissione europea "dovrebbe fare di tutto per inserire il diritto all'aborto nella carta dei diritti fondamentali dell'Ue". Alle elezioni di giugno, gli europei "hanno risposto chiaramente che vogliono una maggioranza pro-europea e la libertà è la base della nostra Unione, la libertà di essere ciò che vogliamo, di amare ciò che vogliamo, è al cuore dell'Europa e del nostro futuro", ha spiegato. "A Ursula von der Leyen chiediamo chiaramente di non fare alcun passo indietro sul Green Deal, dobbiamo rafforzare il fondo per la transizione giusta" per non lasciare indietro nessuno e "avanzare con misure strutturali" per far fronte alle richieste degli agricoltori, ha aggiunto. In un tweet Hayer ha confermato il sostegno del gruppo a von der Leyen.
"Se mi chiedete se Ursula von der Leyen è una candidata dei verdi alla presidenza della Commissione europea o se il programma che ci ha illustrato è verde, posso rispondervi di no", ha detto la co-presidente dei Verdi, Terry Reintke. Ma "abbiamo negoziato duramente, abbiamo fatto compromessi nelle ultime settimane e per me ciò che è fondamentale è che la maggioranza che regge oggi sia una maggioranza di gruppi democratici ed europeisti perché dobbiamo impedire all'estrema destra di ottenere potere e avere un impatto sul processo decisionale dell'Ue". Il Verdi hanno poi ufficialmente deciso di sostenere Ursula von der Leyen per un secondo mandato alla guida della Commissione Ue. "Come parte della maggioranza quadripartita, ci siamo assicurati impegni sul Green Deal, rendendo l'Ue più socialmente equa e proteggendo la democrazia: manteniamo l'estrema destra fuori dal potere", ha annunciato il gruppo.
Durante le conclusione del discorso di Ursula von der Leyen a Strasburgo l'eurodeputata del partito di ultradestra rumeno Sos Romania, Diana Iovanovici-Șoșoacă, del gruppo dei non iscritti ha gridato "libertà di parola" alzandosi dal suo banco indossando una museruola da cane. Gli uscieri sono intervenuti per riportare l'ordine in aula accompagnandola fuori dall'emiciclo di Strasburgo dopo che ha interrotto più volte il discorso della leader liberale Valerie Hayer, indossando una museruola e mostrando due icona sacre al grido di "noi crediamo in Dio".
Critico anche il gruppo The Left. "In mezz'ora lei non ha mai parlato di povertà e disoccupazione: guadagna più di 30mila euro al mese ma un europeo su tre salta un pasto", ha detto la capogruppo Manon Aubry. "Esca dalla sua torre d'avorio", ha affermato. "Non c'è da essere soddisfatti dal suo primo mandato e non c'è motivo di dargliene un secondo, visto che è stata condannata dalla Corte europea per poca trasparenza nei vaccini e che oggi dovrebbe essere davanti a un giudice". Insufficienti per l'eurodeputata francese anche le parole spese per la situazione a Gaza. "Parliamo delle fotografie in cui compare con il criminale Netanyahu", ha concluso.
"Nominarla alla guida della Commissione è stato un grande errore", ha detto l'eurodeputata del gruppo "Europa delle Nazioni sovrane" Ewa Zajaczkowska-Hernik. "Non si vergogna del patto sulla migrazione? Lei è responsabile di ogni stupro, di ogni tragedia causata dai migranti illegali: dovrebbe finire in carcere e non alla Commissione europea", ha detto la polacca. "Vogliamo un'Europa di Stati liberi e tenga lontana le mani dalla Polonia", ha concluso l'esponente dell'ultra destra polacca Konfederacja, le cui parole sono state accolte dai fischi dell'Aula.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it