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Il Parlamento europeo non forza i tempi: esami ai commissari a novembre

Audizioni dal 4 al 12, sconfitto il Ppe che mirava a ottobre

Parlamento europeo: "Le audizioni dei commissari tra il 4 e il 12 novembre"

Redazione Ansa

BRUXELLES - Dal 4 al 12 novembre: il destino dei commissari designati da Ursula von der Leyen si deciderà in quella manciata di giorni. Alla fine l'Eurocamera è riuscita a mettere il suo zampino almeno sulla tempistica delle audizioni dei membri del nuovo esecutivo europeo, facendo passare la linea meno gradita da Manfred Weber e Ursula von der Leyen, ovvero quella che porterà all'ingresso in carica della Commissione il primo dicembre. L'ordine delle audizioni verrà deciso nei prossimi giorni ma i vicepresidenti esecutivi, incluso Raffaele Fitto, dovrebbero essere gli ultimi esaminandi. La calendarizzazione delle audizioni è stata decisa in una conferenza dei presidenti dei gruppi piuttosto accesa.

Il Ppe ha reiterato la sua proposta di esaminare i commissari a metà ottobre, per concludere l'iter il primo novembre. Ma si è ritrovato solo, o quasi. "La grande maggioranza dei gruppi ha optato per il 4-12 novembre", ha spiegato Bernd Lange. E, secondo il presidente della Conferenza dei presidenti delle commissioni, si è trattata di una scelta equilibrata. I commissari designati avranno il tempo necessario per preparare le audizioni e le risposte scritte e, ponendo come deadline il 12 novembre, un'eventuale bocciatura permetterà la presentazione del candidato-sostituito e il voto finale della Plenaria all'intera Commissione in ogni caso entro novembre. "Cinque anni fa tra la pubblicazione della proposta dei commissari e l'ingresso in carica sono passati 59 giorni, in questo caso ne passeranno 49", ha puntualizzato Lange.

Il leader del Ppe Manfred Weber non ha nascosto la sua delusione sostenendo che, nei primi giorni di novembre, l'attenzione di media e opinione pubblica sarà tutta sulle elezioni americane, e non su Bruxelles. I motivi, però, sono altri. Von der Leyen voleva una Commissione pienamente in carica già prima dell'Election Day, di modo da preparare il campo del suo esecutivo all'esito del voto statunitense. Ma questa volta Ursula dovrà fare buon viso a cattivo gioco. Il Ppe, invece, ha chiesto e probabilmente otterrà che ad esaminare il commissario designato all'Agricoltura, il popolare Christophe Hansen, sia solo la commissione Agri e non anche quell'Ambiente. E non è un dato marginale, soprattutto se affiancato all'esultanza di Popolari e Conservatori per il rinvio di un anno dell'entrata in vigore delle norme sulla deforestazione proposto dalla Commissione. "Data la natura innovativa" della legge, "il calendario rapido e la varietà di parti interessate internazionali coinvolte, la Commissione ritiene che un periodo aggiuntivo di 12 mesi per l'introduzione graduale del sistema sia una soluzione equilibrata", ha spiegato l'esecutivo Ue. "E' una tragedia e un colpo frontale al Green Deal", hanno protestato e i Verdi. E i timori, nelle loro file, è che non sia l'ultima.

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