BRUXELLES - "Sì alla richiesta di anticipare l'assessment previsto per il 2026" sullo stop alle auto a diesel e benzina, "ma soprattutto chiediamo alla Commissione di varare con urgenza un automotive action plan che abbracci tutte le componenti dell'ecosistema e ne sostenga l'evoluzione con risorse adeguate". Lo ha detto l'eurodeputato del Partito democratico, Giorgio Gori, alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
"Le difficoltà dell'automotive europeo sono sotto i nostri occhi e noi abbiamo il dovere di occuparcene, visto che da questo settore dipendono quasi 14 milioni di posti di lavoro e il 7% del Pil europeo. Sbaglia - afferma Gori - chi propone di rallentare la transizione green di questo settore: non è quello che ci chiedono le imprese, che sull'elettrico hanno investito oltre 250 miliardi di euro. Cina e Stati Uniti vanno in quella direzione e ci vanno molto rapidamente, accompagnando l'innovazione con ingenti risorse pubbliche", ha sottolineato il dem.
"Non si tratta quindi di rallentare il percorso ma di accelerare - ha spiegato ancora -, sapendo che la competitività deriva dall'insieme delle componenti dell'ecosistema dell'auto elettrica: riduzione del costo dell'energia e potenziamento delle reti elettriche, approvvigionamento delle materie prime critiche, produzione e riciclo di batterie e microprocessori, standard di software europei, formazione dei lavoratori, incentivi alla domanda per ridurre il gap di prezzo rispetto alla Cina, orientamento delle flotte aziendali".
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