BRUXELLES - Serve un "Piano d'azione" Ue per rafforzare il ruolo femminile nel settore del digitale. Questo sarà basato su una strategia composta da tre pilastri. Primo, un "rapporto in arrivo a breve" da parte dei garanti nazionali sulla presenza delle donne nell'audiovisivo e sui social in ogni singolo Paese, poi il "monitoraggio di una serie di indicatori" numerici come la scelta di studi e carriere in matematica, scienze e tecnologia da parte delle ragazze, e infine la creazione di una "piattaforma" di imprenditrici e fondatrici di start up "per la condivisione delle buone pratiche".
E' quanto ha delineato la commissaria Ue al digitale Mariya Gabriel in occasione della conferenza 'Digital4Her', sottolineando che questa strategia a lungo termine viene completata anche con iniziative a breve termine già avviate come formazioni nel digitale per giovani mamme, la Settimana europea per la programmazione per le ragazzine, o la rete delle start up a guida femminile.
Il rapporto sull'immagine della donna nei media, ha spiegato Gabriel, ha l'obiettivo di individuare le ragioni alla base della sottorappresentazione delle donne (media Ue al 24% nei media tradizionali e al 26% sui social) ed evitare di ripetersi di questa dinamica anche in un nuovo settore quale è il digitale. Si vogliono inoltre definire scoreboard nazionali, monitorabili, per aumentare la partecipazione delle giovani alle carriere scientifiche, in quanto, ha ricordato la commissaria, solo 24 su 100 le scelgono, e di queste solo 6 avanzano. Inoltre, secondo i dati citati da Gabriel, solo il 17% degli imprenditori nel settore digitale sono donne, anche se è emerso che il 63% delle start up gestite da donne ha risultati più positivi di quelle dirette da uomini. "Proporremo un Piano d'azione" di cui "l'importante sarà assicurarne il seguito" che dovrà avvenire "ogni sei mesi", ha sottolineato Gabriel, la partecipazione femminile nel settore digitale "è un problema non solo sociale ma anche economico".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it