BRUXELLES - "Il prossimo allargamento, che includerà la Macedonia, è un consolidamento dell'Unione europea" e i leader Ue lo completeranno "accettando i paesi dei Balcani occidentali all'interno della loro famiglia". Lo ha detto il premier macedone, Zoran Zaev, durante un punto stampa con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, prima del vertice europeo a Bruxelles, dove i Ventotto dovrebbero confermare la decisione di avviare i negoziati per l'ingresso di Skopje e Tirana nel giugno del 2019.
"Abbiamo un obiettivo specifico davanti a noi, da parte nostra restano da completare i compiti" di riforma richiesti dall'Ue, "e quindi entrare orgogliosamente" in Ue, ha sottolineato Zaev, indicando in 7 anni il possibile periodo di trattativa che attende Skopje per entrare nell'Unione. "In uno spirito democratico europeo, un referendum deciderà il futuro del nostro Paese", ha detto il premier macedone, riferendosi al voto popolare che in autunno deciderà le sorti dell'accordo firmato dal governo macedone con Atene lo scorso 17 giugno sul nuovo nome del Paese (Macedonia del nord). "È europeo offrire queste soluzioni" ai cittadini, ha evidenziato, ribadendo la volontà "senza alcun dubbio di entrare nella famiglia dei Paesi stabili e in via di sviluppo. Non si guarda indietro", ha concluso.
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