BRUXELLES - Nonostante l'accelerazione negli ultimi mesi, l'Italia resta fra gli ultimi in Europa per utilizzo dei fondi comunitari. È quanto emerge dai dati pubblicati dalla Commissione Ue, aggiornati al 30 giugno.
Campione nell'utilizzo dei fondi strutturali durante l'attuale settennato 2014-2020 resta l'Ungheria del premier euroscettico Viktor Orban, dove il tasso di selezione dei progetti è addirittura in 'overbooking' (105%, 31 miliardi).
Seguono Portogallo (77%, 25 miliardi) e Belgio (76%, 4,6 miliardi). Quinta la Gran Bretagna, che mentre si prepara ad abbandonare l'Unione ha già assegnato il 73% (19,5 miliardi) delle sue risorse. Perfettamente in linea con la media Ue del 62% (64,8 miliardi) la Polonia, primo beneficiario in Europa dei fondi strutturali con i suoi 105 miliardi. Ben più bassi sono invece i dati sui pagamenti effettuati sul terreno e rimborsati da Bruxelles, per i quali gli stati hanno tempo fino al 2023. La media Ue ha raggiunto il 19% (121,7 miliardi), ma alcuni Paesi sono ancora indietro. Peggio del 13% di Italia (9,5 miliardi) e Croazia (1,6 miliardi) fanno solo la Spagna (11%, 6,4 miliardi), e la piccola Malta (10%, 103 milioni) dove però le cifre in gioco sono molto inferiori.
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