BRUXELLES - Intesa tra le istituzioni Ue su nuove regole più 'soft' sul fallimento delle imprese. Queste prevedono infatti di dare una seconda chance agli imprenditori onesti con una piena estinzione dei loro debiti dopo al massimo tre anni, con esenzioni giustificate ma solo per prevenire gli abusi. L'accordo trovato tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue prevede anche principi comuni su quadri di ristrutturazione preventiva che aiutino aziende che funzionano ma in difficoltà finanziaria a negoziare un piano con i creditori, continuando così la loro attività e salvando posti di lavoro. Infine, sono anche previste misure per gli stati membri perché migliorino l'efficienza delle procedure nazionali di insolvenza, ristrutturazione e recupero dei debiti non pagati.
L'obiettivo è ridurre la lunghezza eccessiva e i costi dei procedimenti che sono causa di incertezza legale per i creditori e di bassi tassi di recupero dei loro crediti. "L'accordo di oggi (mercoledì) sulla nostra proposta è una buona notizia per le aziende, gli imprenditori e alla fine per gli investimenti e la crescita", ha commentato la commissaria Ue alla giustizia Vera Jourova. Sono infatti 200mila le imprese che ogni anno falliscono nell'Ue, pari a 1,7 milioni di posti di lavoro che vanno perduti. Ora Parlamento e Consiglio Ue dovranno più solo dare il loro ok formale, e la nuova direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale Ue.
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