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Brexit: per May emendamenti contrapposti su rinvio e backstop

Premier affronta domani voti in aula, compromesso con falchi?

Brexit: per May emendamenti contrapposti su rinvio e backstop

Redazione Ansa

LONDRA - Emendamenti contrapposti per condizionare in un senso o nell'altro il piano B di Theresa May sulla Brexit si preannunciano per domani alla Camera dei Comuni: lo confermano i media britannici, sottolineando come i due temi nodali restino da un lato l'ipotesi di un rinvio della data d'uscita del Regno dall'Ue (sostenuta dalle opposizioni e da un pugno di colombe Tory dissidenti); dall'altro la rimessa in discussione del cosiddetto backstop sull'Irlanda del nord (invocata dai falchi 'brexiteers').

 

La seduta prevede un voto sulle linee che la premier indicherà di voler seguire dopo la bocciatura pesante di metà gennaio della ratifica dell'accordo di divorzio già raggiunto nei mesi scorsi con Bruxelles. Ma si tratterà di un voto transitorio, quasi di una presa d'atto. Ciò che conta sono gli emendamenti. Due in particolare: quello preparato dalla laburista Yvette Cooper che se approvato imporrebbe al governo di chiedere all'Ue un rinvio della Brexit rispetto alla data fissata del 19 marzo (possibile al massimo fino a prima delle elezioni europee di luglio, hanno già fatto sapere fonti di Bruxelles) nel caso in cui May non trovi una maggioranza in Parlamento su un nuovo piano per il 26 febbraio; e quello appena tirato fuori dal Tory brexiteer Graham Brady che impegnerebbe invece la premier a negoziare con Bruxelles "soluzioni alternative" per garantire un confine post-Brexit senza barriere fra Irlanda e Irlanda del Nord al posto del backstop (meccanismo vincolante di salvaguardia contestato dai falchi a Londra, ma che Dublino insiste peraltro a considerare imprescindibile).

 

Al momento l'orientamento di May (nonostante le divisioni fra i suoi stessi ministri) appare chiaro. No al primo emendamento, che secondo lei mira a "impantanare la Brexit"; apertura sul secondo, in vista di un possibile ricompattamento con i ribelli conservatori euroscettici ultrà, Boris Johnson incluso.

 

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