BRUXELLES - In Europa gli antibiotici usati per trattare infezioni di origine animale come campilobatteriosi e la salmonellosi stanno diventando meno efficaci, con la multiresistenza a tre o più antimicrobici che è elevata nella salmonella nell'uomo (28,3%) e negli animali. E' il quadro che emerge dal rapporto annuale stilato da Efsa e Ecdc sulla resistenza agli antibiotici nelle malattie che possono essere trasmesse tra animali e esseri umani.
Nonostante dati che segnalano un miglioramento della situazione negli allevamenti, al livello europeo l'allerta resta alta. "Abbiamo visto che quando gli Stati membri hanno attuato politiche rigorose, la resistenza antimicrobica è diminuita negli animali - afferma Marta Hugas dell'Efsa - le relazioni annuali delle agenzie europee e nazionali includono esempi degni di nota e questo dovrebbe servire da ispirazione per altri Paesi". La situazione "fa suonare un campanello d'allarme - dichiara il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis - e prima che diventi una sirena assordante, dobbiamo rafforzare la cooperazione tra paese e settori della sanità pubblica, della salute animale e dell'ambiente".
Efsa, resistenza antibiotici in allevamenti non rallenta
Italia situazione stabile, ma rischi più alti per suini e vitelli