BRUXELLES - Il volume dei dazi che gli Usa vogliono imporre sui prodotti europei in rappresaglia agli aiuti Ue ad Airbus è "esagerato" e spetta al Wto definirlo, ma in ogni caso l'Ue si prepara a prendere a breve le stesse misure contro gli Usa per gli aiuti americani a Boeing. Lo fanno sapere fonti Ue, sottolineando che Bruxelles ha già avviato i preparativi i base alle regole Wto pur restando "aperta a discutere" con gli Usa ma senza precondizioni. Il caso riguarda la disputa Boeing-Airbus e non le altre discussioni commerciali Ue-Usa.
La Commissione Ue ha "preso nota" della lista preliminare di dazi di rappresaglia legati al caso Airbus, presentata dagli Usa per consultazione pubblica. Le misure, quindi, dovranno ancora aspettare la conclusione delle procedure legislative interne americane prima di entrare in vigore. L'Ue, sottolineano le fonti, "è fiduciosa che il livello di contromisure su cui è basato l'annuncio", ossia di 11 miliardi di dollari secondo il comunicato di Washington, "sia significativamente esagerato". Anche perché, nelle dispute commerciali che avvengono nel quadro del Wto come lo sono i casi decennali di Airbus e Boeing, ricordano a Bruxelles che "l'ammontare delle misure di rappresaglia possono solo essere determinate dall'arbitrato del Wto". E gli 11 miliardi menzionati dal rappresentante Usa al commercio sono "basati su stime interne che non sono state stabilite dal Wto", insistono le fonti Ue. La Commissione, però, in modo speculare è pronta reagire con dazi Ue sui prodotti Usa per i danni subiti a causa degli aiuti americani a Boeing. "La determinazione dei diritti Ue di rappresaglia si sta ugualmente avvicinando e l'Ue richiederà all'arbitrato del Wto di definire" l'ammontare dei suoi dazi, spiegano a Bruxelles, per cui "la Commissione sta cominciando i preparativi in modo che l'Ue possa rapidamente agire basandosi sulla decisione dell'arbitrato". La strategia europea, quindi, punta a trovarsi in una situazione di dazi contro dazi e, in questo braccio di ferro, potere avviare dei negoziati in una posizione di parità. "L'Ue resta aperta per discussioni con gli Usa, purché - avvertono le fonti - queste siano senza precondizioni e puntino a un esito equo". La disputa Ue-Usa sugli aiuti ai rispettivi costruttori aerei Airbus e Boeing va avanti da anni e non rientra - almeno per Bruxelles - nella questione dazi su acciaio e alluminio e le altre tensioni commerciali tra le due sponde dell'Atlantico su cui sono in corso, anche se a rilento, altri negoziati e impegni nel quadro della dichiarazione congiunta Juncker-Trump dello scorso luglio.
Gli Stati Uniti minacciano innanzi tutto di attivare dazi su elicotteri e aerei e loro componenti (fusoliere, carrelli d'atterraggio) provenienti da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Ma nella lista ci sono anche prodotti alimentari e dell'industria tessile, della plastica e della carta provenienti da tutta Europa. Prima di attivare queste misure, gli Stati Uniti attenderanno che il Wto stimi il valore di quelle che vengono definite 'contromisure' rispetto ai sussidi europei a Airbus. Un tema che, insieme a quello degli aiuti dati, secondo l'Ue, da Washington alla Boeing è da 14 anni al centro di un forte contenzioso tra Bruxelles e Washington.
Ci sono il Pecorino e altri formaggi come Emmental, cheddar, ma anche yogurt, burro, vini frizzanti e non, agrumi, olio d'oliva, marmellata nella lista preliminare dei prodotti europei ed italiani a cui l'amministrazione Trump potrebbe applicare dazi in risposta agli aiuti ad Airbus. E' quanto emerge dalla documentazione resa nota dall'amministrazione Usa.
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