BRUXELLES - Una Brexit senza accordo il 31 ottobre "è una possibilità molto evidente", per questo motivo, domani al collegio dei commissari "lanceremo un'ultima chiamata affinché tutti siano pronti nel caso si verifichi un divorzio senza intesa". Così la portavoce della Commissione Mina Andreeva.
Domani il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker aggiornerà il collegio dei commissari dopo i suoi contatti telefonici col premier britannico Boris Johnson. Alla riunione, la prima dopo la pausa estiva, è previsto anche l'intervento del negoziatore dell'Ue per la Brexit Michel Barnier, per informare sugli ultimi sviluppi a Londra.
Sulle trattative per la Brexit "ci sono stati progressi col Regno Unito" ma solo "sulla procedura", con "un'accelerazione nei negoziati", al ritmo di "due incontri alla settimana", al livello tecnico, "per arrivare a progressi concreti sulla sostanza", ma "in questa fase non posso dire che ci siano state proposte concrete" da parte di Londra, su alternative al 'backstop', ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, incalzata dai giornalisti.
Intanto la Commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo, riunita stamattina, su proposta del presidente Antonio Tajani, ha deciso di invitare in audizione le associazioni che rappresentano i cittadini europei che vivono nel Regno Unito e i cittadini inglesi dell'Ue. Oggi, tre milioni di europei, di cui 600mila italiani vivono e lavorano nel Regno Unito. L'audizione si terrà l'otto ottobre. "È nostro dovere dare voce ai cittadini europei e tutelarne i diritti - ha affermato Tajani -, in particolare, in questo momento di difficoltà dovuta ai recenti sviluppi della vicenda Brexit". Tajani ha poi definito "fondamentale tutelare la libertà di circolazione ed evitare problemi alle frontiere. Il Parlamento europeo è sempre pronto ad ascoltare le preoccupazioni dei cittadini e a lavorare a soluzioni condivise".
"Noi siamo molto contrari alla possibilità" di una Brexit senza accordo, "pensiamo che questo sia un danno non solo per i cittadini europei ma anche per quelli britannici", afferma il presidente del Parlamento europeo David Sassoli in un'intervista alla rivista bimestrale bimestrale EastWest. "Vogliamo fare di tutto perché ciò non si verifichi, ma le scelte compiute con il referendum e quelle del Parlamento britannico devono essere rispettate. Se l'idea è quella di uscire senza accordo, non possiamo non prenderne atto - precisa - ma dobbiamo ribadire che la nostra posizione deve essere rispettata e che ci si deve assumere la responsabilità allora che in Irlanda ci sia una frontiera".
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