BRUXELLES - Via libera del Parlamento europeo all'utilizzo del Fondo europeo di solidarietà per aiutare gli Stati che potrebbero essere colpiti duramente da una Brexit senza accordo. Tuttavia, chiedono gli eurodeputati, tale Fondo deve restare uno strumento rivolto principalmente ad aiutare le regioni colpite da catastrofi naturali, quindi "occorre mettere a disposizione degli Stati membri e delle regioni mezzi supplementari per aiutarli a limitare l'impatto" di un potenziale 'no deal'.
Fra gli eurodeputati italiani, solo quelli di Forza Italia e di Fratelli d'Italia hanno votato a favore del testo sul Fondo europeo di solidarietà. Si sono invece astenuti in blocco Lega, Movimento 5 Stelle e Pd (fatta eccezione per De Castro e Bonafé, che hanno votato sì, e Calenda, che invece si è opposto) perché contrari al cambio di finalità di un fondo nato per aiutare i Paesi colpiti da disastri naturali, di cui l'Italia è il maggior beneficiario in Europa. "Il testo del Parlamento migliora la proposta della Commissione perché abbassa la quota riservata alla Brexit e la soglia minima dei danni per chiedere gli aiuti", spiega l'eurodeputato Pd Andrea Cozzolino, ma la nostra "è un'opposizione rispetto al metodo usato dalla Commissione che, per far fronte a delle emergenze, non può continuare ad attingere dalle politiche tradizionali senza contribuire in maniera adeguata con nuove risorse". Fonti 5 stelle sottolineano il disaccordo sul cambiamento di finalità per il Fondo ma anche la "soddisfazione perché è passato l'aumento degli anticipi per i beneficiari" dal 10% attuale al 25% proposto dalla Commissione. Una misura, quest'ultima, indipendente dalla Brexit ma volta a sostenere in maniera tempestiva i Paesi colpiti da catastrofi. Anche la Lega sottolinea la misura sugli anticipi, "un aspetto molto importante al quale non potevamo opporci - dichiara l'eurodeputata Francesca Donato - ma non abbiamo sostenuto il testo perché non condividiamo l'utilizzo del fondo di solidarietà a questo fine. Sono soldi che andranno in prevalenza a banche e operatori finanziari tedeschi e francesi".
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