BRUXELLES - "Io rimango alle posizioni del governo, noi abbiamo fatto una riunione domenica, il presidente del Consiglio ieri era in aula e quindi quella è la posizione del governo". Lo ha detto a Bruxelles il ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola. "Se qualcuno dice sul Mes decido io, ottimo per fare qualche like su Facebook ma la posizione del governo è quella espressa dal presidente del Consiglio". Amendola ha poi spiegato che si "attesta sempre sul mio lavoro" e "sul merito delle mie cose nel mio caso e nel merito del governo" e ci attestiamo sempre su quello che fa ufficialmente il governo", mentre "su tutto il resto su dichiarazioni roboanti, Facebook e Twitter, onestamente con quello non si risolvono i negoziati e né si rafforzano gli interesse del paese, per noi l'ago della bilancia sono gli interessi del paese".
Conversando con i giornalisti, Amendola ha spiegato che sul Mes "il governo ha parlato con la voce del presidente del Consiglio unitariamente già domenica, ha dato mandato al ministro Gualtieri di partecipare all'Eurogruppo, di continuare a verificare il negoziato, le questioni aperte e appena l'Eurogruppo terminerà discuteremo le conclusioni e procederemo".
"Ovviamente con l'accordo che il Parlamento sarà audito, come sempre è stato edotto in ogni passaggio - ha aggiunto -, il Parlamento l'11 dicembre in vista poi del Consiglio europeo e dell'Eurosummit valuterà gli esiti dell'Eurogruppo e come procedere". Amendola ha precisato che "non c'è stata nessuna trattativa nottetempo come il premier ha spiegato, su un periodo di grande fibrillazione delle opposizioni ma basato su informazioni false e quello sarà il nostro profilo da qui a tutto il resto del negoziato".
"Vogliamo alcuni elementi sulla sub-aggregazione delle limbs, vogliamo la roadmap dell'Edis che eviti alcuni temi come quello della ponderazione (del rischio dei titoli di Stato, ndr) e tutto l'elenco delle nostre richieste e del negoziato che ha presentato anche il ministro Gualtieri in audizione in commissione Finanze due settimane fa", ha spiegato ancora il ministro. "Io capisco che questo dibattito sul Esm si è riempito di molti temi che non esistono nemmeno nelle carte del trattato, però se stiamo al negoziato, cioè ai tre capisaldi che sono il Mes, il bilancio Bicc e le clausole Edis sappiamo che il ministro nell'Eurogruppo porterà tutte le nostre posizioni e potrà trovare nel negoziato delle uscite migliori nell'interesse nazionale".
In mattinata, anche il leader della Lega, Matteo Salvini, si era espresso sul Mes, intervenendo al Parlamento europeo. "Noi non abbiamo cambiato posizione rispetto a sette anni - ha detto -, eravamo contro allora siamo contro le modifiche oggi, dal nostro punto di vista il trattato" sul Mes "non è emendabile, è da bloccare punto. Quando parlavo di emendabilità riportavo le parole del vice-capogruppo dei 5 stelle Silvestri che esprimeva tutti i suoi dubbi ieri alla Camera. Per noi è una esperienza chiusa, che non è utile né modificare né ripetere". Sul Mes "qualcuno ha mentito, o ha mentito Conte o Gualtieri o ha mentito il governo italiano o l'Eurogruppo o qualcuno a Roma o qualcuno a Bruxelles", ha tuonato il leader della Lega, ricordando che la posizione del suo partito "è quella dei 5 Stelle, il trattato così come è non è accettabile, va visito, ridiscusso, ridisegnato, emendato che è l'esatto contrario di quello che arrivava ieri da Bruxelles dicendo il pacchetto è chiuso - ha aggiunto -. Mi sembra che il premier abbia diversi problemi, non lo invidio".
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