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Regioni Ue, non lasciare indietro aree rurali su Recovery

Rischiano di arrivare meno fondi europei

Redazione Ansa

BRUXELLES - Non lasciare indietro le zone rurali nei piani di ripresa. È la richiesta del Comitato delle regioni, sostenuta anche dall'Intergruppo del Parlamento europeo sulle aree remote (Rumra), che "respinge fermamente qualsiasi piano che non segua il principio di partenariato" e chiede di "associare le zone rurali nella stesura". La dichiarazione è stata adottata dalla commissione Risorse naturali (Nat) all'inizio della 'Settimana della visione rurale' e mette in luce come la pandemia abbia esacerbato problemi già esistenti in diversi settori, dal digitale alle catene di approvvigionamento.

I membri del Comitato temono anche che alla aree rurali arriveranno meno fondi nell'ambito del programma Next Generation Eu. "È necessaria una strategia chiara per evitare che i piani di ripresa aggravino il divario tra le comunità rurali e le aree urbane", sottolinea il Comitato. Perciò - aggiunge la dichiarazione - servono un dialogo politico con tutte le parti interessate, un monitoraggio attento dell'uso delle risorse europee "per garantire che i fondi siano distribuiti equamente tra le regioni" e un accesso semplificato per quelle più vulnerabili.

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