BRUXELLES - La Commissione europea ha approvato il regime italiano di voucher, per un totale di 610 milioni di euro, per aiutare le piccole e medie imprese ad accedere ai servizi a banda larga ad alta velocità. La misura, spiega la vice presidente Ue Margrethe Vestager, è pensata per "incrementare il numero di Pmi" connesse a Internet ad alta velocità "nelle zone in cui sono disponibili infrastrutture adeguate che non vengono però ancora utilizzate in misura sufficiente", contribuendo al loro "sviluppo" senza distorsioni "indebite" della concorrenza.
Il regime italiano offrirà sostegno sotto forma di voucher alle Pmi che si abboneranno a servizi a banda larga in grado di garantire una velocità di download di almeno 30 megabit al secondo (Mbps). Sebbene in Italia vi sia abbondanza di reti in grado di fornire i servizi a banda larga ammissibili, i dati disponibili mostrano che l'utilizzo della banda larga ad alta velocità da parte delle Pmi continua ad essere relativamente basso e, sottolinea Bruxelles, "i buoni favoriranno l'aumento dell'utilizzo di questi servizi da parte delle aziende", coprendo parte dei costi di installazione e del canone mensile, per un periodo massimo di 24 mesi.
Nella sua valutazione, l'Antitrust Ue ha constatato che il regime è "necessario per far fronte a un fallimento del mercato a livello di utilizzo dei servizi a banda larga ammissibili da parte delle Pmi" e "risulta avere un effetto di incentivazione" con "salvaguardie sufficienti per evitare indebite distorsioni della concorrenza". A contribuire in modo positivo al via libera Ue anche la valutazione di mercato e la consultazione pubblica portate avanti dall'Italia per analizzare la disponibilità di infrastrutture a banda larga, individuare i fornitori ammissibili e raccogliere informazioni per calcolare la loro quota di mercato.
La misura sarà, secondo il giudizio Ue, "tecnologicamente neutrale e garantirà la parità di trattamento dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica". A tale riguardo, le Pmi "potranno utilizzare i voucher per abbonarsi ai servizi offerti da qualsiasi prestatore in grado di fornirli, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, a condizione che sottoscrivano un contratto relativo al servizio con le prestazioni più elevate disponibile in zona". Alla luce di tutti questi elementi, l'Antitrust ha concluso che lo schema è "in linea" con le norme Ue.
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