BRUXELLES - Abbattere le disuguaglianze sulla via della doppia transizione verde e digitale, coinvolgendo da vicino gli enti locali e regionali nei piani di ripresa economica. È l’esortazione di Arianna Censi (Pse), assessora alla mobilità di Milano, alla commissione Sviluppo territoriale sostenibile per l’Assemblea euromediterranea (Arlem), di cui ha co-presieduto una riunione.
“Credo che la disuguaglianza non sia il prezzo da pagare per la crescita” e “la parità di dignità sociale è una pietra angolare di uno sviluppo giusto e sostenibile della nostra regione euromediterranea che vogliamo in pace, stabile e prospera”, ha detto Censi. Anche per questo, “gli enti locali e regionali dovrebbero avere un ruolo più centrale su come questa enorme quantità di denaro e progetti saranno progettati e realizzati tra oggi e il 2026”.
Censi ha inoltre ricordato che il 2022 è l'Anno europeo della gioventù e che soltanto con i giovani “il processo di integrazione europea continuerà a vivere”. Allo stesso modo, è importante “la prospettiva di genere, nello sviluppo delle politiche climatiche: vedo un futuro in cui il ruolo delle donne non solo sosterrà una società più equa e giusta, ma anche azioni più efficaci e durature a tutela dell'ambiente”.
Censi ha poi portato alcuni esempi dalla città di Milano: circa 300 chilometri di piste ciclabili, uno sviluppo policentrico per l’integrazione della periferia e il progetto “ForestaMi” che mira a piantare un albero per ogni abitante.
Anche il consigliere comunale di Catania, Enzo Bianco (Pse), ha preso la parola durante la tavola rotonda sul clima in vista della prossima Cop, suggerendo di cooperare “su un ampio Green Deal mediterraneo” e “aumentare i fondi destinati agli obiettivi legati al clima nell'ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale conosciuto anche come Global Europe”.
Bianco, che l’anno scorso è stato redattore di un parere per il Comitato delle Regioni sul partenariato Ue con il vicinato meridionale, ha sollecitato Bruxelles a completare quanto prima il Green Deal europeo. Ma l’invito è anche rivolto ai sindaci del Mediterraneo meridionale per continuare ad aderire al Patto dei sindaci e promuovere i gemellaggi tra città dell'Ue e non.
Il consigliere ha ricordato che il Mediterraneo è una delle zone al mondo dove il riscaldamento è più rapido, nonché “l'area marina più colpita dai fenomeni dell'inquinamento, della perdita di biodiversità, dell'aumento del livello del mare, delle inondazioni e del riscaldamento delle acque”. Allo stesso tempo, ha sottolineato, “nel 2016 l'economia blu ha rappresentato l'1,3% del Pil dell'Ue”.
“La cooperazione sul Green Deal europeo nel contesto di un partenariato rinnovato con il vicinato meridionale è pertanto un modo per rendere sostenibili il futuro e il benessere dei 550 milioni di abitanti dei 22 paesi che si affacciano sul Mediterraneo oggi e per le generazioni future, in linea con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con gli accordi di Parigi sul clima”, ha concluso Bianco.
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