BRUXELLES - A quattro mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina, l'Ue guarda già al futuro di Kiev. Con l'avvio del suo percorso europeo e la progettazione di un piano di ricostruzione post bellica che sia in linea con esso. In questo contesto, la Banca europea degli investimenti (Bei) è pronta a svolgere un ruolo importante nella gestione finanziaria del fondo di solidarietà proposto da Bruxelles. "Nel giro di pochi mesi dall'invasione, in collaborazione con la Commissione europea, abbiamo preparato un pacchetto di solidarietà per l'Ucraina che prevede 668 milioni di euro di assistenza immediata diretti al governo ucraino per far fronte alle esigenze finanziarie più immediate" spiega il capo della rappresentanza Bei in Ucraina, Jean-Erik De Zagon, in un'intervista per il semestrale TerritoriALL, a cura del programma di cooperazione ESPON, specializzato in analisi regionali.
Mentre la priorità resta il "sostegno immediato per far fronte alla crisi umanitaria e fermare l'aggressione", Bruxelles ha già iniziato a lavorare sul piano di ricostruzione post bellica, racconta De Zagon, sottolineando il ruolo dell'Ue e di altri partner chiave in questa fase. La rinascita dell'Ucraina passerà da una 'Piattaforma di ricostruzione', ricorda il capo della rappresentanza Bei in Ucraina, "un organo strategico di alto livello" guidato dal governo ucraino insieme alla Commissione europea, che riunirebbe i partner e le organizzazioni di supporto, inclusi gli Stati membri dell'Ue, altri partner bilaterali e multilaterali e le istituzioni finanziarie internazionali, tra cui la Bei. "Il sostegno dell'Ue alla ricostruzione sarà legato all'attuazione delle riforme e delle misure di contrasto alla corruzione in linea con il percorso europeo" di Kiev, puntualizza De Zagon, aggiungendo che il piano di ricostruzione diventerebbe la base per l'Ue e gli altri partner per determinare le aree prioritarie da finanziare.
La Bei, che ha aperto un ufficio regionale a Kiev nel 2007, è pronta a giocare questa partita. Negli ultimi 15 anni la banca ha investito 7 miliardi di euro in Ucraina in infrastrutture sociali ed economiche, trasporti e connettività, efficienza energetica, sviluppo delle Pmi, azione climatica e innovazione. Dopo l'invasione la banca ha risposto alla richiesta da parte di Kiev di un sostegno di emergenza ed ora si sta preparando a sostenere i piani di ricostruzione post bellica. "In qualità di banca dell'Ue siamo pronti a sostenerne gli sforzi" di ricostruzione - conclude De Zagon -. Abbiamo gli strumenti, le competenze, la capacità di consulenza e le relazioni giuste in Ucraina per preparare gli investimenti, garantire la loro piena conformità con le politiche e gli obiettivi dell'Ue, e attirare gli investimenti del settore privato".
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