Roma - Il 15 ottobre del 2021 partiva l'avventura nei cieli di Ita Airways, la newco nata dalle ceneri di Alitalia. Di seguito una breve scheda con i numeri della nuova compagnia di bandiera. Nel suo primo anno di vita Ita ha trasportato 9 milioni di passeggeri e si è attestata ai vertici mondiali per l'indice di regolarità al 99,9%, e quello di puntualità. Decolla con una flotta di 52 aerei, mentre oggi ne conta 69, con una forza lavoro di 2.800 dipendenti, saliti poi a 3.600, e con un finanziamento statale di 1,35 miliardi, autorizzato dall'Ue, suddiviso in tre tranche: 700 milioni per il 2021, 400 per il 2022 e 250 per il 2023. Ita ha chiuso il periodo 15 ottobre - 31 dicembre 2021 con un rosso di 149 milioni di euro e i primi sei mesi del 2022 con una perdita di 272 milioni di euro di cui 94 milioni per effetto dell'aumento del carburante.
Quest'anno entreranno in funzione 39 aeromobili di nuova generazione di cui 9 wide body (A330-900) e 30 narrow body (corpo stretto). L'ampliamento della flotta porterà Ita ad essere "nel 2026 la compagnia più green d'Europa" con l'80% di flotta di nuova generazione, ma "già a fine 2023 la flotta sarà al 50% di nuova generazione". Per quanto riguarda le rotte, Ita vola verso 51 destinazioni, di cui 9 intercontinentali, 22 internazionali e 20 nazionali, in estate lancerà voli per Washington e San Francisco e da novembre per Rio de Janeiro. Tra le destinazioni intercontinentali servite da Ita ci sono già New York, Buenos Aires, San Paolo, Los Angeles, Tokyo, Nuova Delhi e le Maldive.
Intanto sono Giorni decisivi per la vendita di una quota di Ita Airways. L'offerta di Lufthansa potrebbe arrivare la settimana prossima, facendo seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi del Dpcm che ha fissato le regole per la cessione della newco. Il governo considera il settore aereo "strategico" per il Paese e nel decreto ha messo nero su bianco la propria idea e visione sul futuro di Ita. In particolare il nuovo socio industriale, quindi Lufthansa, dovrà attuare alcuni elementi ritenuti essenziali: lo sviluppo di un network internazionale, soprattutto sul lungo raggio perché il governo ritiene che l'Italia debba essere destinazione "diretta" e non raggiunta attraverso scali intermedi; garantire i livelli occupazionali; tutelare gli hub nazionali come Fiumicino, Malpensa, Linate ed infine dare vita ad una partnership in cui Ita non sia "un junior partner" ma un socio alla pari per assicurare un pieno sviluppo. Secondo diverse indiscrezioni la compagnia tedesca potrebbe entrare in Ita con una quota di minoranza del 40% per poi salire e prendere la maggioranza.
Un'acquisizione, quindi, in due fasi che ricalca quella adottata per rilevare Brussels Airlines, la compagnia belga creata nel 2006 dopo la bancarotta di Sabena. Nel 2009 Lufthansa comprò una quota del 45% in Brussels Airlines, con un'opzione per acquisire il restante 55% dal 2011 in poi. L'acquisizione delle rimanenti quote del vettore belga avvenne nel 2016. Qualche giorno fa il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha scritto che l'ingresso della compagnia tedesca in Ita "rimane conveniente, soprattutto perchè Lufthansa insiste su una valutazione inferiore di Ita in perdita", spiegando che un anno fa la newco "era stata valutata 1,4 miliardi di euro", mentre ora si parla di una "valutazione di circa 500 milioni di euro". E per un ingresso in cui la quota di Lufthansa sarà di minoranza, "non dovrebbero essere dovuti più di 250 milioni di euro".
Lo stesso giornale riferisce che un accordo sarebbe "vicino". Prevedendo che un preliminare di vendita tra il gruppo tedesco e il Ministero dell'Economia, azionista unico di Ita, venga firmato entro questo mese, e considerando poi tutti i passaggi successivi da completare, tra cui il via libera dell'Antitrust Ue, l'ingresso operativo di Lufthansa in Ita dovrebbe avvenire in estate, spiegano osservatori del settore.
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