BRUXELLES, 14 APR - La rappresentanza diplomatica Ue a Pechino ha protestato con il ministero degli Esteri cinese per l'arresto di alcuni attivisti e avvocati dei diritti che avrebbero dovuto incontrare funzionari europei. "Yu Wensheng e Xu Yan sono stati arrestati dalle autorità cinesi mentre si recavano alla delegazione dell'Ue", mentre "Wang Quanzhang, Wang Yu e Bao Longjun sono agli arresti domiciliari", si legge sull'account Twitter della delegazione Ue. "Abbiamo chiesto alle autorità cinesi la liberazione immediata e senza condizioni degli attivisti", ha detto una portavoce della Commissione Europea.
"La repressione contro gli attivisti in Cina è conosciuta - afferma la portavoce della commissione europea - ed è preoccupante per l'Unione Europea: procedere con arresti appena prima di un incontro con il nostro ambasciatore a Pechino e un alto funzionario europeo non è un modo di procedere accettabile. E abbiamo chiesto alle autorità cinesi la liberazione immediata e senza condizioni degli attivisti".
"Nel suo viaggio in Cina Ursula von der Leyen ha posto la questione dello Stretto di Taiwan, abbiamo reso molto chiaramente la nostra visione che è quella di 'una sola Cina'. Qualsiasi cambiamento" dello status quo "deve tenersi sulla base del dialogo". Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, soffermandosi sulla questione di Taiwan e ricordando che Bruxelles "non vede alcun passo verso il conflitto in questo momento". "La nostra politica non è cambiata, il che vuol dire che l'Ue continua a sviluppare relazioni amichevoli e una profonda cooperazione con Taiwan senza alcuna implicazione per il suo riconoscimento diplomatico", ha aggiunto Nabila Massrali, portavoce del Servizio di Azione Esterna dell'Ue.
Concetti che, questa mattina, in un post sul suo blog, ha anche ripreso l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell. "Su Taiwan, la posizione dell'Ue è coerente e chiara e rimaniamo fondamentalmente impegnati nella nostra politica di una sola Cina. Vanno evitate le provocazioni che possono solo alimentare la sfiducia e qualsiasi tentativo di cambiare lo status quo con la forza è inaccettabile", ha spiegato Borrell che è stato costretto a rinviare la sua missione a Pechino dopo aver contratto il Covid.
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