LUSSEMBURGO - L'Italia vuole assumere una posizione di "responsabilità" nei confronti del possibile accordo sulla migrazione che deve però essere dimostrata anche verso "i cittadini italiani ed europei" per una riforma che sarebbe altrimenti "destinata a fallire nella realtà". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi intervenendo nel giro di tavolo al Consiglio Affari Interni. "Non voglio esprimere una posizione nettamente contraria ma dobbiamo immaginare su alcuni punti la possibilità di ulteriori negoziati”.
Tra i punti elencati dal ministro c'è quello di "negoziare ancora" sulla capacità adeguata "ragionevole", per arrivare a una quota di "20 mila posti" con un moltiplicatore di "un massimo di due", l'introduzione del "tetto annuale" e "la mera notifica della Commissione" sulla sospensione della procedure di frontiera obbligatorie, la "flessibilità sul principio di Paese terzo sicuro" evitando la connessione.
La responsabilità nei casi SAR - per quello che andrebbe a sostituire l'attuale meccanismo di Dublino - dovrebbe "limitarsi a 12 mesi". Piantedosi ha poi espresso "forti dubbi" sull'attuazione delle compensazioni finanziarie per i mancati ricollocamenti visto che sinora la solidarietà volontaria "non ha funzionato". Sarebbe poi essenziale "prevedere una clausola di revisione dopo un anno".
"Sono passati quasi tre anni dalla presentazione della mia proposta, è stata una maratona, ora abbiamo 100 metri ancora da percorrere, siamo vicini a trovare un accordo: mi aspetto che gli Stati membri riescono a completare questi pochi metri". Lo ha detto la commissaria agli Affari Interni Ylva Johansson arrivando al consiglio in Lussemburgo.
"Dobbiamo raggiungere l'accordo oggi. Ci siamo riusciti quando Putin ha attaccato l'Ucraina, non era facile quando i Paesi dell'est erano inondati di rifugiati. Ma per favore non mettiamo nuove richieste al tavolo, per piacere troviamo un compromesso: chiedo a tutti di unire le forze perché se non abbiamo successo l'area Schengen sarà a rischio". Lo ha detto la ministra dell'Interno tedesca Nancy Faeser al giro di tavolo del Consiglio Affari Interni in Lussemburgo.
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