TikTok potrebbe finire sotto la lente delle autorità di Bruxelles.
L'organo di vigilanza nazionale dei media in Romania ha chiesto alla Commissione europea di avviare un'indagine sul ruolo svolto dal social media alle presidenziali vinte a sorpresa al primo turno dal candidato filorusso di estrema destra Călin Georgescu.
Secondo le autorità di Bucarest, gli algoritmi di TikTok avrebbero amplificato i contenuti di Georgescu a scapito di altri candidati.
TikTok, che ha difeso il proprio operato, è considerata una "piattaforma online molto grande" ai sensi della legge sui servizi digitali (Dsa), ha spiegato la Commissione al Financial Times, quindi "ha l'obbligo di valutare e mitigare i rischi sistemici relativi ai processi elettorali". Se palazzo Berlaymont "sospetta una violazione sulla base delle prove a nostra disposizione, può aprire un procedimento per verificare la conformità di TikTok agli obblighi del Dsa", ha aggiunto.
Sulla questione si è pronunciato anche il Consiglio Supremo della Difesa nazionale rumeno. Senza fare nomi, si è parlato di un candidato che ha beneficiato di "una massiccia esposizione sulla base di un trattamento preferenziale di TikTok". "La Romania è diventata un bersaglio per azioni ostili da parte di alcuni Stati in particolare la Russia", ha denunciato il Consiglio Supremo della Difesa, sollecitando l'adozione di "misure urgenti".
La Commissione ha organizzato "una tavola rotonda con le autorità rumene, con i coordinatori rumeni dei servizi digitali ai sensi della legge sui servizi digitali, insieme a TikTok, vista la situazione attuale in Romania", ha spiegato un portavoce, specificando che all'incontro saranno presenti anche i rappresentanti di altre piattaforme. "Lo abbiamo fatto prima delle elezioni in Slovacchia, delle elezioni in Lussemburgo e delle europee - ha sottolineato - si tratta di una pratica comune che tendiamo a fare nell'ambito del Dsa. Elezioni libere ed eque sono il fulcro delle nostre democrazie e questa è anche la pietra miliare del Dsa".
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