BRUXELLES - "Se anche Juncker pensa, come noi, che l'Ue corra il rischio mortale di essere distrutta dagli egoismi nazionali, allora deve capire che i toni forti delle critiche di Matteo Renzi non sono mirati a indebolire la Commissione, né a strappare qualche piccolo vantaggio per l'Italia, ma a imporre all'Europa quella svolta profonda che le faccia ritrovare l'ambizione, la visione e la solidarietà necessaria per affrontare le sfide che abbiamo davanti". Lo dichiara la capodelegazione degli eurodeputati Pd, Patrizia Toia.
"Quando l'Europa e, soprattutto il Consiglio, sono inerti o sordi - prosegue - è bene per tutti che un Paese abbia coraggio e prenda posizioni forti. Infatti è stato così sulla flessibilità, varata dalla Commissione Europea. È stato, però, anche grazie alle critiche e alle proposte di un Paese grande e influente come l'Italia che la Commissione ha avuto la forza politica di introdurre la flessibilità di bilancio, necessaria a tutti, ed è stato così anche per il tema drammatico dell'immigrazione, sollevato con toni forti da Renzi in Consiglio e su cui riconosciamo che Juncker, anche personalmente, si è speso, ma che ancora non vede l'applicazione delle decisioni. L'Italia potrebbe essere il miglior alleato della Commissione nel tentare di riformare l'Europa e le critiche non sono mai, lo sappia Juncker, né personali né fini a sé stesse. Del resto Juncker sa bene che noi democratici italiani nel gruppo S&D abbiamo dato e diamo appoggio alla Commissione e vogliamo spingere per una maggiore ambizione e coraggio", concluso Toia.
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