Domani, a Firenze, nella terza e più importante giornata di 'The State of the Union', l'Europa che conta ci sarà tutta, dal presidente della Commissione Josè Manuel Barroso ai candidati alla sua successione: Jean-Claude Juncker (Ppe), Martin Schulz (Pse), Guy Verhofstadt (Alde), Josè Bovè impegnati in un'ora e mezza di dibattito in diretta Tv, oltre a George Soros, al Commissario al Commercio Karel De Gucht, a centinaia di relatori ed esperti.
E l'Italia farà gli onori di casa in grande stile. A Palazzo Vecchio, che tutti gli anni ospita la kermesse organizzata dall'Istituto Universitario Europeo, arriveranno il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier Matteo Renzi, il ministro degli Esteri Federica Mogherini.
"Vogliamo fare insieme ai protagonisti lo Stato dell'unione, il che non significa necessariamente essere euroentusiasti ne' eurodemolitori", ha detto all'ANSA Pasquale Ferrara, segretario generale dell'Istituto. "L'idea - ha spiegato - è di creare un contesto in cui si possa dibattere dell'Europa che funziona e dell'Europa che non funziona per cambiare. Credo che sia un momento di democrazia per i cittadini assistere in diretta a un dibattito tra i candidati alla presidenza della Commissione".
Una novità, ha aggiunto Ferrara, "che non c'era nelle precedenti tornate elettorali del Parlamento europeo e crediamo che sia una buona opportunità anche per gli italiani di farsi un'idea dei programmi alternativi dei candidati".
Oggi intanto, nella seconda giornata di lavori alla Badia Fiesolana, si è parlato anche del futuro del modello sociale europeo e di immigrazione. Barroso, arrivato nel tardo pomeriggio per una presentazione a porte chiuse del suo nuovo libro, non ha voluto parlare con i giornalisti.
A due settimane dalle consultazioni del 25 maggio l'Europa non è in buona salute. E se da dopodomani il 'silenzio pre elettorale' imporrà lo stop ai sondaggi, gli ultimi dati danno un quadro sconfortante. In Gran Bretagna, gli euroscettici dell'Ukip di Nigel Farange potrebbero riuscire nell'obiettivo di far saltare il banco e, pur tra continue oscillazioni, alcuni sono arrivati a darli a un livello di allarme rosso pari al 38%.
In generale, secondo PollWatch, i sette partiti antieuropei, tra cui la Lega Nord, che dovrebbero riunirsi in un unico gruppo sotto la regia del Front National di Marine Le Pen, conquisterebbero nel complesso "almeno" 38 seggi.
Il 9 maggio 1950 la Dichiarazione di Robert Schuman, che proponeva la creazione della Comunità europea del Carbone e dell'Acciaio, apriva la strada a un'idea di Europa che voleva andare lontano. Domani, da Firenze, l'appello a non tornare indietro.
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