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Strasburgo denuncia Fn, sospetta frode sui 'portaborse'

Le Pen, Schulz agli ordini di Valls. Salvini, 'attacco volgare'

La leader del Front National Marine Le Pen

Redazione Ansa

E' scontro frontale tra Marine Le Pen e i vertici del Parlamento europeo per presunte irregolarità amministrative sullo stipendio dei 'portaborse' del Front National. Secondo la denuncia portata avanti dal Presidente dell' Eurocamera Martin Schulz, venti assistenti di parlamentari 'lepenisti', quindi a libro paga dall'Europarlamento, in realtà lavorerebbero nella sede centrale del Front, a Nanterre, poco fuori Parigi, come funzionari di partito, quindi senza alcun legame con i parlamentari di riferimento. Il sospetto e' di un abuso grave, pari a oltre 7 milioni di euro, ai danni dell'amministrazione di Strasburgo, su cui ora indagherà l'Olaf, l'ufficio antifrode europeo.

 

"Sul sito web dell'organigramma del partito - spiega Schulz - vi sono un certo numero di assistenti parlamentari. Quindi ci siamo chiesti se queste persone, che hanno un contratto a tempo pieno con il Parlamento, siano in realtà funzionari del Front National". Spiegazioni che ovviamente non convincono Marine Le Pen secondo cui si tratta di una "indegna manipolazione politica" ordita ai suoi danni, in cui Schulz e' un semplice esecutore, ma il mandante e' il suo 'sodale' socialista, il premier francese Manuel Valls. "Schulz, da socialista e vero attivista politico, ha risposto in questo modo dopo solo 48 ore all'appello di Valls" attacca Le Pen.

 

"Una strategia politica - prosegue - che ha l'obiettivo di colpire in ogni modo e ad ogni costo il Front National prima delle imminenti elezioni amministrative". Tesi sostenuta immediatamente dall'alleato italiano del Fn, Matteo Salvini che bolla l'intera vicenda come "un volgare attacco ad un movimento che andrà a governare la Francia". "Sicuramente - sottolinea il leader leghista - Le Pen è scomoda e questo è il tempio dell'ipocrisia, del politicamente corretto e della pagliuzza negli occhi di qualcuno a confronto della trave che c'è nell'occhio socialisti da una vita".

 

Di parere opposto Gianni Pittella, presidente dell' eurogruppo socialista e democratico: "La giustizia farà il suo corso, ma se fosse vero - osserva su twitter - dimostrerebbe l'incoerenza dei populisti: criticano l'Europa e poi ne approfittano...". Duro infine il commento di David Sassoli, vicepresidente del Parlamento europeo: "Ogni giorno abbiamo notizie di formazioni antieuropeiste che prendono iniziative eclatanti, fanno dichiarazioni sconnesse e populiste, attaccano con metodi offensivi e denigratori. È facile - conclude l'esponente del Pd - fare gli antieuropeisti con i soldi messi a disposizione dell'Ue".

 

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