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Bio: produttori-coop Ue per revisione,non rivoluzione regole

A Riga oltre 100 leader Copa e Cogeca fissano paletti su bio

Redazione Ansa

(ANSA) - RIGA, 2 GIU - "Abbiamo bisogno di un'evoluzione e non di una rivoluzione delle regole nel settore biologico in Europa". Lo ha affermato oggi a Riga, in Lettonia, il presidente degli agricoltori europei, Albert Jan Maat, spiegando che il settore "accoglie con favore alcune modifiche apportate dalla presidenza italiana e lettone alla proposta della Commissione Ue, in particolare il mantenimento di un'agricoltura mista per non scoraggiare i produttori a convertirsi al bio".

Erano oltre un centinaio i rappresentanti delle organizzazioni agricole e cooperative dell'Ue riuniti oggi in concomitanza con il Consiglio informale dei ministri dell'agricoltura dell'Ue. E proprio alla luce di un possibile accordo ministeriale sul 'bio' a giugno, agricoltori e coop europei hanno precisato alcune richieste per il settore. Tra queste, "il rafforzamento del potere negoziale" dei 250mila produttori bio europei. "Le principali catene di vendita al dettaglio - ha spiegato il presidente delle cooperative agricole Ue Christian Pees - fanno grandi margini di profitto sui prodotti bio. Ma i prezzi elevati pagati non sono necessariamente trasferiti ai produttori". Altro elemento fondamentale - ha aggiunto - "i prodotti importati devono rispettare standard di produzione e di controllo altrettanto rigorosi di quelli Ue. Per esempio, l'Ue ha riconosciuto l'uso di aminoacidi di sintesi utilizzati nell'alimentazione animale negli Usa, mentre questo è severamente vietato in Europa se si vuole certificare la produzione come biologica. Se non ci avviamo progressivamente verso un sistema di scambi commerciali più severi - ha concluso Pees - inganniamo noi stessi, i consumatori e i produttori". (ANSA).

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