BRUXELLES - I ministri degli esteri hanno dato il via formale alla "prima fase" della missione navale EuNavFor contro i trafficanti di esseri umani in Libia, che potrà essere dispiegata e cominciare ad operare - con la raccolta di informazioni - probabilmente già dopo una settimana. Oggi i rappresentanti permanenti dei 28 riuniti nel Cops (Comitato politico e di sicurezza) hanno approvato il piano operativo, le regole di ingaggio e gli impegni degli stati membri per fornire navi, aerei, elicotteri, droni, soldati e tutti gli altri mezzi necessari.
L'ex presidente francese ed ora leader dei 'Republicains' si posiziona sul fronte euroscettico sparando una metafora in stile Le Pen: la crisi umanitaria, sostiene, è "come una perdita d'acqua in casa" e la Ue si comporterebbe come l'idraulico che invece di riparare il tubo proponesse di ridistribuire l'acqua tra cucina, salotto e le varie camere della casa. Hollande replica invitando alla "moderazione e al contegno quando si tratta di esseri umani e quando ci sono temi così gravi". Il gruppo dei socialisti francesi all'europarlamento, meno diplomaticamente, parla di "parole indegne per un ex presidente", di "riposizionamento politico semplicistico e volgare" soprattutto quando viene "da un uomo la cui famiglia ha beneficiato dell'accoglienza della Francia". E critiche pesanti arrivano dall'Italia. Per Sandro Gozi "nessuno in Europa aveva nostalgie dei sorrisi e delle battute infelici di Sarkozy". Ed il sottosegretario agli affari europei aggiunge che "il tubo lo ha rotto lui, facendo una guerra senza sapere cosa fare dopo".
Tema ripreso anche da Giorgia Meloni: Sarkozy "è l'ultima persona al mondo che può permettersi di criticare" la proposta Ue di ricollocazione dei migranti perché, dice la presidente di Fdi, "ha trascinato l'Europa in una guerra scellerata per favorire l'approvvigionamento energetico della Francia". Sarkozy naturalmente trascura che la Ue, con Mogherini e Avramopoulos, ha proposto un approccio complessivo al problema dell'immigrazione. Di cui il lancio della missione navale contro gli scafisti è solo uno degli aspetti. EuNavFor prevede tre fasi: la prima, per la quale lunedì sarà dato il via libera, opererà in acque internazionali e prevede la raccolta di informazioni con tutti mezzi, dai satelliti ai droni, dagli agenti sul campo alle intercettazioni elettroniche.
Una fase "importantissima", specificano fonti militari, perché il concetto dell'intera missione "riprende l'idea del giudice Falcone di combattere la mafia seguendo i soldi". La raccolta di informazioni "equivale alla fase delle indagini" e servirà per individuare le reti dei trafficanti. Durante questa fase, la missione farà anche soccorso. Ma "il focus" non dovrà essere il salvataggio, quanto la preparazione delle due fasi successive, di caccia attiva ai trafficanti (e per le quali sarà comunque necessaria ogni volta una nuova decisione politica della Ue): la "due" ancora in acque internazionali e "fase tre" nelle acque territoriali e interne della Libia, ma anche con azioni sulla costa. Per attivare quest'ultimo stadio sarà però indispensabile una risoluzione dell'Onu e l'assenso di un governo di unità nazionale libico, sulla cui formazione - secondo fonti diplomatiche - c'è un minimo di speranza.
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