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Grecia: Juncker, intesa decisa dalla paura

Evitato il peggio, ma in Europa si è rotto legame solidarietà

Grecia: Juncker, intesa decisa dalla paura

Redazione Ansa

ROMA - Con l' accordo sulla Grecia "abbiamo evitato il peggio e lo abbiamo evitato non perché siamo stati particolarmente saggi, ma perché avevamo paura. E' la paura che ha permesso l' accordo". Parola del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che in un' intervista alla Leading European Newspaper Alliance (LENA) pubblicata da Repubblica, avverte: "su questo punto, come sull' immigrazione, ho constatato una rottura di fatto - che fino a quel momento era virtuale - dei legami di solidarietà in Europa. E dunque esco da questa esperienza contento ma non felice. Ne esco molto preoccupato per il futuro".

Juncker esprime preoccupazione anche per il sentimento antigreco o antitedesco: "temo il sentimento che si è diffuso in Europa dopo questa umiliazione e temo che le reazioni provocate da questa soluzione terranno alta la temperatura nel Continente. Ho notato in molti paesi una rabbia antigreca che si spiega con motivi di politica interna e si limita a vedere l' aspetto economico delle cose". "C'è una storia di disamoramento - dice il presidente - perché molti paesi erano più concentrati sugli aspetti della propria politica interna che sulla soluzione del problema".

Di cosa ho avuto più paura in queste settimane? "Di una rottura definitiva. Mi sono detto che se l' eurozona si fosse spaccata, a quel punto tutto si sarebbe potuto disintegrare". Il presidente della Commissione riflette anche sul premier greco: "Tsipras è diventato un uomo di Stato quando ha capito che se fosse andato fino in fondo, per la Grecia sarebbe stata la fine". Per quanto tempo reggerà questo accordo? "Se la Grecia manterrà gli accordi e immaginiamo che dopo la prima valutazione delle misure alleggeriremo il debito, il problema - afferma Juncker - non tornerà a porsi per i prossimi tre anni".

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