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Privacy: monito Garante Ue, progetto riforma va migliorato

Buttarelli: garantire cittadini digitali. Multe fino 5% fatturato

Privacy: monito Garante Ue, progetto riforma va migliorato

Redazione Ansa

BRUXELLES - Le nuove regole Ue sulla protezione dei dati personali, attualmente al centro di un difficile negoziato tra Commissione, Parlamento e Consiglio, possono e devono essere ancora migliorate. Questa la posizione espressa dal Garante europeo per la privacy, Giovanni Buttarelli, in merito a un aspetto cruciale della vita 'digitalizzata' di tutti i giorni che passa su tablet, smartphone e cloud. Le norme al centro dell'iter legislativo Ue non avranno solo un aspetto importante per l'armonizzazione delle regole nell'ambito europeo, ma fisseranno anche paletti per le attività svolte sulla rete da giganti internet come Facebook, Google e Apple.

 

E proprio in considerazione della centralità del tema, Bruxelles ha deciso di lanciare un'app che, per la prima volta, consente di comparare i testi in discussione. Buttarelli ha inviato oggi ai co-legislatori europei una serie di raccomandazioni da seguire nel corso dei negoziati avviati il 24 giugno e che dovrebbero chiudersi per metà dicembre. "Non è la riforma dei miei sogni, ma sostengo fermamente le istituzioni nell'ultimo miglio per raggiungere il miglior risultato possibile: miglioramenti sono ancora fattibili", ha affermato Buttarelli, sottolineando che "per la prima volta in una generazione l'Ue ha l'opportunità di modernizzare, armonizzare e semplificare le regole su come vengono gestite le informazioni personali". La riforma, ha spiegato il garante europeo all'ANSA, "è destinata ad abrogare il codice italiano" e "tutto sarà rivoluzionato, dalle cure mediche ai giornali online sino alle intercettazioni telefoniche".

 

"L'elemento dirompente è che, essendo un regolamento, entrerà in vigore subito, quindi se la legislazione non è buona ci saranno effetti da subito", ha avvertito. "E' tempo di riportare l'ago della bilancia in Europa, che deve riprendere il controllo dei flussi" di dati. Il nuovo sistema, chiede Buttarelli, dovrà assicurare l'indipendenza dei supervisori e prevedere anche sanzioni sino al 5% del fatturato annuo delle società che infrangono le norme, mentre i dati illegalmente raccolti non dovranno poter essere utilizzati, come già succede in Italia, per evitare il rischio che le multe diventino una voce in bilancio per accaparrarsi informazioni. Anche le amministrazioni pubbliche che trattano i dati personali dovranno adeguarsi e, come nel privato, dovrà nascere la figura del 'data protection officer', con un "rilevante contributo alla nascita di nuove professioni", ha spiegato Buttarelli.

 

Un altro principio su cui il garante Ue chiede più attenzione ai co-legislastori Ue, ispirato dal sistema italiano che è stato all'avanguardia in Europa, è la messa al centro dei diritti dell'individuo e non del semplice consumatore, "l'attenzione alla dignità umana". Se i negoziati tra Commissione, Consiglio e Parlamento Ue si svolgeranno come previsto, la pubblicazione in Gazzetta ufficiale Ue del nuovo regolamento dovrebbe avvenire a gennaio, e l'entrata in vigore 20 giorni dopo. A questa seguirà un periodo transitorio di due anni, quindi sino al 2018, al termine del quale tutti i paesi dovranno essersi adeguati pienamente.

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