STRASBURGO - Sì del Parlamento Ue alla proposta della Commissione sullo scambio automatico obbligatorio dei dati sui 'tax ruling'. A stragrande maggioranza (572 sì, 90 no, 30 astenuti) la plenaria ha dato parere favorevole, ma ha anche approvato un rapporto della sua Commissione speciale in cui si chiedono "più poteri di controllo per la Commissione", con implicita critica all'accordo raggiunto in Ecofin ritenuto un "annacquamento" perché non permette al responsabile dell'Antitrust di conoscere i dettagli degli accordi fiscali.
Nel parere votato oggi, il Parlamento ha definito un' "occasione mancata" l'accordo raggiunto all'Ecofin sulla condivisione automatica di informazioni relative ai regimi fiscali delle multinazionali. Secondo gli eurodeputati si è persa l'occasione di compiere passi avanti nella lotta alla pianificazione fiscale aggressiva.
I deputati sono insoddisfatti perché l'accordo raggiunto dall'Ecofin il 6 ottobre scorso, restringe indebitamente sia la portata del progetto di direttiva, accettando che si applichi solo alle normative, agli emendamenti o al rinnovo di norme emanati dopo il 31 dicembre 2016, con alcune eccezioni per quelle emanate, modificate o rinnovate tra il 2012 e il 2016. Inoltre, i deputati preferirebbero che la direttiva si applicasse a tutti i regimi fiscali, non solo ai "regimi transfrontalieri e agli accordi preventivi sui prezzi di trasferimento", poiché le transizioni puramente interne possono anche avere effetti che superano le barriere nazionali.
"I bilanci nazionali continuano a essere in sofferenza. Abbiamo bisogno di una procedura per tutta l'Ue che sia obbligatoria e sistematica. Al momento, le autorità fiscali nazionali non si rendono conto che gli accordi sui regimi fiscali creati in altri Stati membri stanno minando le basi della loro politica fiscale", ha detto Markus Ferber (Ppe), relatore del parere.
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