BRUXELLES - "Non vanno commessi gli stessi errori del dopo 11 settembre. Allora ci furono bombardamenti che suonarono come una vendetta. Il terrorismo va combattuto con una forza europea unica senza passare attraverso le scelte solitarie dei singoli Stati nazionali". Lo ha detto l'europarlamentare Cécile Kyenge (PD) a Bruxelles dopo la decisione presa dai ministri della difesa UE, riuniti nella capitale d'Europa, di concedere l'aiuto militare alla Francia. Parigi, infatti, ha chiesto l'attivazione della clausola di Difesa collettiva prevista dall'articolo 42.7 del Trattato di Lisbona.
"Serve una coalizione internazionale ampiamente riconosciuta e investita del potere di contrastare l'avanzare del Daesh", ha continuato Kyenge. "Dobbiamo trovare un accordo di pace in Siria dal quale Assad non può essere escluso, ma deve essere ben chiaro che non può continuare a tenere il potere. La Siria deve essere aiutata con un piano mirato, sostenuto dall'Europa e dall'ONU, alla ricostruzione del Paese e all'accoglienza dei rifugiati", ha spiegato la relatrice per il Parlamento europeo del rapporto di iniziativa sulla situazione di emergenza nel Mediterraneo. "Non dobbiamo commettere l'errore di identificare nei rifugiati il nemico da combattere", ha indicato Kyenge. "I rifugiati sono vittime così come lo siamo noi. Quelli che hanno compiuto questi atti di terrorismo sono gli stessi da cui i rifugiati scappano".
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