BRUXELLES - La Commissione europea batte in ritirata sul rinnovo della possibilità di utilizzare in Europa il glifosato, l'erbicida più diffuso al mondo, che divide la comunità scientifica sul rischio di cancerogenicità. Bruxelles però non intende rinunciare ad una decisione entro giugno quando scadrà l'autorizzazione in corso: ha chiesto così agli esperti dei 28 Stati Ue di inviarle per il 18 marzo le proposte di modifica che auspicano apportare al testo in discussione.
La questione sarà di nuovo sul tavolo del prossimo Comitato europeo in programma il 18 e 19 maggio, ma niente impedisce, fanno sapere a Bruxelles, che la riunione possa essere anticipata. Insomma una ritirata strategica "per costruire un consenso", assicurano fonti ufficiali della Commissione, dopo l'alzata di scudi da parte di Italia e Francia, ma anche la pressione esercitata da diversi gruppi politici del Parlamento europeo, dai Socialdemocratici ai Verdi, fino alle Ong.
In Italia hanno detto 'no' al glifosato i ministri per le politiche agricole Maurizio Martina, per la salute Beatrice Lorenzin e per l'ambiente Gian Luca Galletti. Le organizzazioni agricole hanno messo invece le mani avanti: "In una situazione di forti importazioni low cost - ha detto Coldiretti - è necessario che l'eventuale divieto riguardi coerentemente anche l'ingresso in Italia e nell'Ue di prodotti stranieri con residui di glifosato". Confagricoltura ha invitato alla prudenza. "Prima di togliere l'autorizzazione ad un erbicida come il glifosato servono certezze scientifiche, altrimenti si crea solo un danno ai produttori e all'ambiente".
Sulla sostanza sotto accusa si gioca una partita con una doppia valenza. Da un lato, bisogna assicurare la salute dei cittadini e degli animali. Dall'altro, la Commissione Ue vuole che gli Stati membri prendano le loro responsabilità politiche e non si nascondano - come è avvenuto con gli Ogm - dietro l'impossibilità di pronunciarsi, obbligando Bruxelles a prendere le decisioni più controverse al loro posto.
Nell'attuale confronto, dicono le fonti, "non é chiaro cosa intenda fare la maggioranza degli Stati: solo Italia, Francia e Olanda, hanno espresso la loro posizione contraria alla proposta. La Germania, così come altri numerosi partner hanno detto che in caso di voto si sarebbero astenuti". Insomma manca un parere scientifico certo sul glifosato: per l'Autorità Ue per la sicurezza alimentare (Efsa) "è improbabile che sia cancerogeno" mentre per l'Oms é "probabilmente cancerogeno". Sarebbe questo il primo nodo da sciogliere.
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