BRUXELLES - "L'Ue non dovrebbe nemmeno contemplare di pagare la Turchia per mantenere i rifugiati nei campi disumane senza prospettive". Lo afferma Luca Visentini, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (CES), secondo cui "non ci dovrebbe essere alcun compromesso tra mantenere i profughi fuori dall'Europa e accelerare i colloqui di adesione all'Unione europea della Turchia".
"Le conclusioni del vertice Ue - aggiunge Visentini - contengono difetti orribili nelle sue analisi e proposte". In particolare i sindacati europei mettono in guardia l'Unione europea ed i suoi Stati membri sul fatto che i rifugiati sono esseri umani in fuga da guerra e chiedono protezione internazionale, che rendere i rifugiati una merce di scambio finanziario è disumano e tutto ciò non porterà a una risposta più umanitaria, che pagando la Turchia non rimuoverà il pericolo a cui sono esposti i siriani e gli iracheni nei loro paesi. Infine che il sistema di one-to-one (scambio di profughi siriani) non ha senso ed è una aperta violazione del diritto internazionale e dei trattati UE.
"Il primo dovere della comunità internazionale - conclude Visentini - è quello di dare rifugio ai richiedenti asilo. Nonostante gli sforzi eroici di molti cittadini, l'Unione europea è chiaramente incapace di farlo. Con il numero di giornalisti in carcere, la mancanza di diritti sindacali, il trattamento dei curdi, e il suo ruolo ambiguo nella guerra siriana, per la Turchia, è ancora lunga la strada da percorrere per diventare membro dell'UE."
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