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Acciaio: Bienkowska, no a status economia mercato Cina

Rossi, servono regole. Marini, bene Bruxelles. Avanti veloce

Acciaio: Bienkowska, contro status economia mercato Cina

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Come commissaria all'industria sono molto contraria" alla concessione dello status di economia di mercato alla Cina, che sta inondando il mercato europeo di acciaio a basso prezzo. E' 'l'outing' senza mezzi termini della responsabile al mercato interno Elzbieta Bienkowska, intervenuta alla plenaria del Comitato delle Regioni dove una sessione è stata dedicata alla crisi della siderurgia e di cui ha accolto "con favore" il parere. Nella stessa direzione gli interventi dei governatori di Umbria e Toscana, Catiuscia Marini e Enrico Rossi.

 

"L'Europa deve essere unita contro il dumping mondiale cinese sull'acciaio. Occorrono specifiche regolamentazioni", afferma Rossi, indicando come il parere presentato dal Comitato delle Regioni Ue inviti anche al "superamento della concorrenza interna. Secondo il presidente della Regione Toscana "ci sono troppe differenze di costi dell'energia, che mettono Paesi come l'Italia in difficoltà" ed invita ad "usare il fondo regionale per lo sviluppo e il nuovo fondo di investimenti Juncker per incentivare l'innovazione, l'abbattimento delle Co2 e il miglioramento ecologico del settore".

 

"In Umbria abbiamo conosciuto sulla nostra pelle l'assenza in Europa di una forte politica industriale per l'acciaio, con una Commissione che preferiva seguire le astratte regole del mercato interno, lasciando così spazio all'aggressione di cui la nostra industria siderurgica è stata oggetto da parte dei Paesi asiatici. Ritengo quindi molto importante il radicale cambio che è stato annunciato qui dalla Commissione europea, ma sarà ancor più importante che ciò che è stato detto venga realizzato al più presto", ha affermato dal canto suo Marini.

 

"Come Regioni, approvando questo parere - ha avvertito la governatrice umbra - vogliamo spingere la Commissione europea affinché adotti finalmente una forte politica industriale che difenda e valorizzi il comparto dell'acciaio, uno dei settori più significativi dell'economia di tutta l'Europa, in cui vale la pena ricordare operano ancora oggi oltre 500 siti produttivi, che occupano 330 mila dipendenti e rappresenta l'1,3 per cento del Prodotto interno lordo europeo". Bienkowska ha assicurato che "la Commissione sta lavorando e sta cercando una buona soluzione per il settore dell'acciaio e per l'intera economia Ue". "Abbiamo bisogno dell'industria siderurgica in Europa", perché da questa dipendono altri settori chiave dall'automotive alle costruzioni, e "abbiamo bisogno di soluzioni rapide", ha sottolineato il commissario Ue, ricordando i provvedimenti già adottati tra cui l'accelerazione su dazi antidumping, strumenti di difesa commerciale e pressing a livello di G7, G20, Ocse. Nel 2017 arriveranno poi provvedimenti per affrontare le carenze di competenze nella siderurgia.

 

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