BRUXELLES - Dopo mesi di attesa, polemiche e un pressing sempre più elevato anche da parte del Parlamento europeo, la Commissione Ue ha fissato i criteri per identificare i perturbatori endocrini nei pesticidi e biocidi, ovvero quelle sostanze, naturali e chimiche, che possono alterare il funzionamento del sistema ormonale e dunque provocare seri danni alla salute di uomini e animali. Si seguirà un approccio "fortemente scientifico" e si adotterà la definizione che ne dà l'Oms. Bruxelles ha presentato due atti legislativi, che dovranno essere approvati da Consiglio e Parlamento, che elencano "i criteri scientifici che consentiranno una più accurata identificazione delle sostanze chimiche che sono perturbatori endocrini, nei pesticidi e nei biocidi", si legge in una nota. Oltre ai criteri, la Commissione ha fissato una serie di iniziative per minimizzare l'esposizione ai perturbatori: nel breve termine punteranno su ricerca e cooperazione internazionale, nel medio termine sulla metodologia per i test, e nel lungo termine sulla regolamentazione.
I criteri scientifici sostenuti dalla Commissione Ue oggi sono basati sulla definizione di 'perturbatore endocrino' dell'Oms, sulla quale c'è ampio consenso, spiega Bruxelles. Per l'Oms è un perturbatore se ha un effetto nocivo sulla salute di animali e uomini, ha una modalità di azione endocrina e se c'è un collegamento causale tra l'effetto nocivo e la modalità di azione. I criteri specificati oggi specificano anche come effettuare l'identificazione: usando tutte le rilevanti prove scientifiche, usando un approccio soppesato basato sulle prove, e attuando una robusta valutazione sistematica.
"I perturbatori endocrini - ha sottolineato il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker - possono avere serie conseguenze sulla salute e sull'ambiente e anche se molte delle sostanze che li contengono sono state già vietate in seguito alle norme esistenti su pesticidi e biocidi, dobbiamo restare vigili. La Commissione è impegnata ad assicurare il più elevato livello di protezione della salute e dell'ambiente, motivo per cui oggi abbiamo presentato rigidi criteri per i perturbatori endocrini, basati sulla scienza, rendendo il sistema regolatorio Ue il primo al mondo a definirli".
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