BRUXELLES - Anche se "non si può nascondere che ci sia ansia nelle discussioni con i partner" dell'Ue sul futuro delle politiche climatiche Usa e il loro impatto sull'accordo di Parigi, il neopresidente americano Donald Trump ha un approccio "amico delle imprese" e per queste c'è invece un "forte" interesse economico nello sviluppare il settore dell'energia pulita. Quindi sul futuro dell'intesa sul clima "dobbiamo ancora aspettare di vedere la concretizzazione di quanto è stato detto in campagna elettorale", soprattutto alla luce del fatto che "la posizione è già stata modificata diverse volte". E' l'analisi del vicepresidente della Commissione Ue all'Unione dell'energia Maros Sefcovic, in un incontro con alcuni giornalisti a cui l'ANSA ha partecipato.
Lo stesso ragionamento vale anche sul fronte del commercio di gas naturale liquefatto, uno degli elementi chiave in discussione nel Ttip, l'accordo di libero scambio Ue-Usa la cui sorte sembra segnata con l'arrivo di Trump. "Se c'è una questione su cui nessuno ha dubbi per quanto riguarda la nuova amministrazione americana è che è molto a favore delle imprese", ha affermato Sefcovic, per questo "non posso immaginare che creino problemi per quelle società che vogliono esportare Lng". Anzi, secondo quanto hanno riferito gli analisti allo stesso vicepresidente, tutti "si aspettano che gli Usa diventino, o che abbiano una forte chance di diventare l'esportatore numero uno di Lng a partire dal 2020". E l'Ue, ha tenuto a sottolineare, è sempre stato e continuerà a essere "un buon consumatore" che "paga in tempo" ed è "affidabile", per questo i fornitori di energia lottano per ottenere quote del mercato europeo.
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