STRASBURGO - Andare a fondo nella piena implementazione del Trattato di Lisbona, ipotizzare nuove riforme, come la nascita di un Ministro Ue delle finanze, e, quindi, potenziare la governance della zona euro, rendendo le economie della moneta comune più unite e più resistenti agli shock esterni anche grazie alla nascita di un Fondo monetario europeo. Sono queste le tre linee guida indicate da altrettante risoluzioni sul futuro della Ue approvate oggi dalla plenaria di Strasburgo. L'obiettivo di questi testi è comune: fare in modo che il club comunitario possa far fronte alle grandi sfide future, migliorare la sua capacità d'azione e restaurare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni Ue. Il primo testo, firmato dal popolare tedesco Elmar Brok e dalla Pd Mercedes Bresso e approvato per 329 sì, 223 no ed 83 astensioni, si concentra su come sfruttare appieno il Trattato di Lisbona proponendo di passare in pianta stabile al voto a maggioranza, di creare un Consiglio dei ministri delle difesa permanente e che i Consigli dei ministri diventino una seconda camera legislativa, al pari delle Commissioni parlamentari.
La seconda risoluzione, redatta dal belga liberaldemocratico Guy Verhofstadt e passata per 283 voti a favore, 269 contrari e 83 astensioni, studia, invece, la possibilità di una riforma proprio del Trattato di Lisbona. Verhofstadt propone al riguardo la nascita di un Ministro delle finanze e di donare alla Commissione Ue i poteri per definire una politica economica comune, supportata da un budget ad hoc per la zona euro. Altri punti: sede unica per il Parlamento, riduzione del numero dei commissari Ue e possibilità per gli elettori alle europee di votare direttamente il loro candidato alla Presidenza dell'esecutivo comunitario.
Infine la plenaria ha dato il suo via libera a un testo centrato sulla riforma e il potenziamento della zona euro. La risoluzione, del popolare Reimer Boge e della socialista Pervenche Beres e approvata per 304 sì, 255 no e 68 astensioni, spinge per una convergenza delle economie della moneta comune da realizzare a più livelli. In primis dotando la zona euro di una capacità di bilancio, grazie al Meccanismo di Stabilità, Mes, e a fondi apportati dagli Stati membri nel quadro del bilancio Ue, quindi grazie alla nascita di un Fondo monetario europeo e la definizione di un codice di convergenza su base quinquennale centrato su criteri fiscali, occupazionali, di investimento, produttività e coesione sociale. In questo contesto, la risoluzione chiede la fusione tra il ruolo di Presidente dell'eurogruppo e Commissario agli affari economici e la nascita, come già richiesto dal testo di Verhofstadt, di una ministro delle finanze della Ue.
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