"Se gli Stati membri non aumenteranno presto i rispettivi ricollocamenti, la Commissione non esiterà ad avvalersi dei poteri ad essa conferiti dai trattati nei confronti di chi non avrà rispettato gli obblighi derivanti dalle decisioni del Consiglio". E' il monito della Commissione Ue agli Stati membri, aprendo così la possibilità a future procedure di infrazione. Bruxelles avverte inoltre che "l'obbligo giuridico di ricollocare le persone ammissibili non decadrà dopo il mese di settembre".
Anche il presidente Juncker è tornato sulla questione. "Grecia e Italia hanno fatto sforzi importanti per rendere possibili i ricollocamenti: ora tocca agli altri Stati far fronte ai propri obblighi", ha scritto in una lettera a Tusk.
La Commissione inoltre sollecita i Governi a "impedire la fuga trattenendo i migranti che lasciano intendere di non voler ottemperare alla decisione di rimpatrio che li riguarda, per esempio rifiutandosi di collaborare nel processo di identificazione o opponendosi in modo violento o fraudolento ad un'operazione di rimpatrio".
Il commissario europeo Dimitris Avramopoulos ha spiegato il senso della decisione: "Garantire che i migranti irregolari siano rimpatriati rapidamente non solo allenterà la pressione sui sistemi di asilo degli Stati membri e permetterà di mantenere adeguate capacità di protezione per chi ne ha realmente bisogno, ma sarà anche e soprattutto un segnale forte per scoraggiare i pericolosi viaggi della speranza verso l'Ue".
"Dobbiamo dare protezione a coloro che ne hanno bisogno, ma dobbiamo anche rimpatriare chi non ha diritto di rimanere nell'Ue, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non respingimento", ha evidenziato. A questo fine, la Commissione aumenta il sostegno finanziario agli Stati membri con 200 milioni di euro nel 2017 destinati alle attività nazionali in materia di rimpatrio. Avramopoulos ha anche assicurato che "Italia e Grecia avranno il nostro pieno sostegno e aiuto nel creare i centri di detenzione". "Gli Stati membri dovrebbero ricorrere ai centri di detenzione quando i migranti irregolari non collaborano o c'è il rischio di fuga, e per un periodo che permetta la definizione della procedura di allontanamento dal territorio. Ed è uno strumento da utilizzare quando non ve ne siano di meno coercitivi, ma efficaci", ha aggiunto.
Ue rischia dover rimpatriare un milione di migranti - I Paesi dell'Ue rischiano di dover "rimpatriare oltre un milione" di migranti. E' scritto nel Piano di azione pubblicato dalla Commissione Ue. Il calcolo si basa sul fatto che "nel 2015 i migranti irregolari che hanno ricevuto l'espulsione sono stati 533.395, mentre nel 2014 470.080. Con circa 2,6 milioni di richieste d'asilo presentate nel 2015-2016, e visto che nei primi tre trimestri del 2016 hanno ottenuto l'asilo solo il 57%, gli Stati potrebbero dover rimpatriare oltre un milione di persone".
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