BRUXELLES - "I Paesi del V4 non saranno mai d'accordo a parlare di un'Europa a più velocità". Così la premier polacca Beata Szydlo alla conferenza di fine vertice Ue. "La condizione che noi poniamo è l'unità", afferma Szydlo, ricordando la dichiarazione congiunta dei V4 dei giorni scorsi, che suggerisce come "base per la dichiarazione di Roma". Tra le "linee rosse" evidenziate: "non approveremo cambiamenti che possano portare peggioramenti a mercato unico o a Schengen". E aggiunge: "la dichiarazione di Roma avrà un senso solo se punterà al futuro e se sarà firmata da tutti".
"Si può prendere seriamente il ricatto - prosegue Szydlo - di un presidente che ha solo il 4% di sostenitori e che presto lascerà suo incarico? La Polonia non ha paura di alcun ricatto di alcun Paese. I Paesi dell'Est hanno lavorato duro per costruire l'Ue, abbiamo stessi diritti e obblighi. Queste sono cose che approfondiscono le divisioni. Senza dubbio, ieri sera - quando Hollande, rivolto alla premier polacca, aveva detto: "Voi avete i principi e noi i fondi strutturali" - c'è stato uno scambio di parole arroventato tra i leader, perché non ho voluto accettare le conclusioni", ha proseguito Szydlo, confermando così le indiscrezioni circolate dopo la conferma di Tusk alla presidenza del Consiglio Ue, osteggiata da Varsavia. "Ci sono leader che pensano che tutto possa essere comprato con i soldi, ma questo non è il caso", evidenzia, aggiungendo anche che "oggi ho avuto l'impressione che molti capi di Stato e di governo si sentissero a disagio per quanto accaduto ieri sera".
Tusk non si dispiaccia per me - dice Szydlo - perché mi sento molto bene. Io ho difeso i valori e gli interessi della Polonia. Questa è la politica. Né pensi di doversi prendere cura di me. Organizzi i lavori del Consiglio in modo tale che tutti siano trattati nello stesso modo, Chi è stato sconfitto ieri? E' stata sconfitta l'Ue, perché la voce di tutti i suoi Stati membri deve essere rispettata. Quello di ieri è stato un giorno che ha approfondito divisioni".
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