BRUXELLES - "Gli Stati membri devono incrementare rapidamente il ricorso alla capacità rafforzata di cui dispone l'Agenzia" europea dei guardacoste e delle guardie di frontiera "per i rimpatri e avvalersi pienamente del suo sostegno per organizzare le operazioni di rimpatrio". E' la sollecitazione che emerge dal documento che riguarda lo stato di attuazione dell'agenzia europea delle Guardie di frontiera. "Il ritmo delle operazioni di rimpatrio organizzate dalla guardia di frontiera e costiera Ue ha continuato a crescere nel 2017, col rimpatrio, ad oggi, di 6.799 migranti in soggiorno irregolare, pari a un incremento di oltre il 157% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso", si spiega, tuttavia, "solo pochi Stati membri hanno chiesto l'assistenza dell'Agenzia per organizzare le operazioni di rimpatrio". A farvi maggiore ricorso sono state Germania (20 operazioni) e Austria (12), seguite da Belgio, Svezia e Grecia (4 ciascuno). L'Italia non fa parte di questo gruppo. D'altra parte, si rileva, diversi Stati membri che necessiterebbero di sostegno, fanno un uso molto limitato di operazioni di rimpatrio congiunto.
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