STRASBURGO - Per accertare se un migrante è minorenne o maggiorenne gli Stati non devono ricorrere a esami fisici che richiedano di spogliarsi nudi e neanche a esami dello sviluppo genitale e del seno. Ma gli esami sulla maturità sessuale sono utilizzati in Italia, Azerbaijan, Danimarca, Ungheria, Lussemburgo, Russia e Ucraina. È quanto afferma il rapporto "La determinazione dell'età: politiche, procedure e prassi all'interno degli Stati membri del Consiglio d'Europa rispettose dei diritti dei minori nel contesto della migrazione".
Il documento, elaborato da un esperto indipendente, sarà utilizzato dal Consiglio d'Europa per elaborare delle linee guida sull'accertamento dell'età che rispettino i diritti dei minori. Si basa sulle risposte di 37 Paesi membri dell'organizzazione paneuropea a un questionario nella scorsa primavera e sull'analisi di altre fonti. Dieci stati (Albania, Austria, Germania, Liechtenstein, Montenegro, Polonia, Portogallo, Serbia, Macedonia e Regno Unito) non hanno risposto.
Dal rapporto emerge anche che il testo della legge 47 del 2017, "Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati", contiene alcune disposizioni in linea con gli standard internazionali rispetto all'accertamento dell'età dei giovani migranti. In particolare la legge stabilisce che il minore deve dare il suo consenso alla procedura d'accertamento dell'età, e che questa può iniziare sola previa autorizzazione di un'autorità giudiziaria o amministrativa.
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