STRASBURGO - "Anche noi siamo stati vittime o testimoni di abusi, da commenti e comportamenti sessisti a molestie e aggressioni sessuali, da parte di eurodeputati o staff del Parlamento". E' quanto si legge in una lettera, visionata dall'ANSA, indirizzata al presidente dell'Eurocamera Antonio Tajani e agli altri membri del Parlamento da 12 eurodeputati e sottoscritta ad ora da un'altra trentina, di vari gruppi. "Non è legale - si legge - essere molestati in ascensore, nei corridoi o durante una missione".
I firmatari della lettera sono gli eurodeputati Edouard Martin (S&D), Maria Arena, (S&D), Angelika Mlinar (Alde), Terry Reintke (Verdi), Malin Bjork (Gue/Ngl), gli assistenti parlamentari Jeanne Ponté (S&D), Berit Dahlstrom (Gue/Ngl), Lea Haas (Verdi) e i consulenti politici Emmanuelle Le Texier (S&D), Elzelien Van Der Steen (Alde), Paula Lopez Reig (Verdi) e Azadeh Jafari (Gue/Ngl).
Nel testo si chiede ai colleghi del Parlamento di "incoraggiare le vittime a parlare e denunciare i casi attraverso le procedure formali con l'amministrazione dell'Eurocamera e con la polizia". All'amministrazione, tra le varie cose, di commissionare una verifica esterna sul fenomeno e di adottare misure per una tolleranza zero. Al presidente chiedono invece "una dichiarazione ufficiale in plenaria, per dimostrare dal livello più alto un pieno impegno per un cambiamento radicale, per assicurare che il Parlamento europeo diventi noto per la sua tolleranza zero nei confronti degli abusi".
"Anch'io sono stata vittima di abusi sessuali e quello che fa male è continuare a vedere questa persona potente che continua a fare quello che ha sempre fatto". E' quanto denunciato in plenaria al Parlamento europeo dall'eurodeputata svedese dei Verdi Linnea Engstrom.
"Adesso invece - ha detto prendendo la parola durante il dibattito sulle molestie - finalmente possiamo esternare queste memorie così dolorose , possiamo rompere il silenzio. Mi piacerebbe che dessero l'esempio anche molti più uomini".
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