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Draghi, su inflazione non possiamo cantare vittoria

Crescita Eurozona più robusta delle attese. Ridurre npl banche

Draghi, su inflazione non possiamo cantare vittoria

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Anche se si è rafforzata la nostra fiducia che l'inflazione convergerà verso l'obiettivo" del 2%, "non possiamo ancora dichiarare vittoria su questo fronte". Dopo un aumento al 2% all'inizio del 2017, da maggio fluttua tra 1,3% e 1,5%, e "nuovi venti contrari" sono nati dalla recente volatilità nei tassi di cambio "le cui implicazioni per le prospettive a medio termine per la stabilità dei prezzi richiedono uno stretto monitoraggio": lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi al Parlamento Ue, sottolineando che "i tassi d'interesse restino ai livelli attuali per un periodo esteso di tempo, e ben oltre l'orizzonte del programma di acquisto di asset".

 

"L'economia della zona euro si espande in modo robusto, con tassi di crescita più forti delle attese e significativamente sopra il potenziale", ha aggiunto. In base ai dati preliminari, per Draghi il Pil dell'eurozona è cresciuto del 2,5% nel 2017, rispetto all'1,7% previsto dalle previsioni di dicembre 2016. Inoltre, "l'occupazione ha raggiunto i suoi livelli più alti dall'introduzione dell'euro". 

 

 

 

Nonostante l'ambiente ciclico migliorato e il sostanzioso rafforzamento della capacità di assorbire gli shock, il settore bancario Ue "continua ad affrontare sfide strutturali", come "gli alti stock di crediti deteriorati" che "deve essere ulteriormente ridotto e nuovi stock devono essere evitati". Per questo servono "sforzi aggiuntivi di banche, supervisori, regolatori e legislatori per creare un ambiente in cui gli npl possano essere smaltiti".

 

 

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