STRASBURGO - "Il Consiglio d'Europa e la Corte europea dei diritti umani hanno riconosciuto, e ritengo apprezzato, i risultati ottenuti sul fronte della situazione penitenziaria e della ragionevole durata del processo, sia sul fronte dei vuoti normativi che in questa legislatura sono stati colmati, tra gli altri quello sul reato di tortura". Così il ministro della giustizia, Andrea Orlando, a Strasburgo per firmare il protocollo che semplifica il trasferimento delle persone condannate, e che con l'occasione ha fatto il punto sugli effetti che le riforme nell'ambito della giustizia hanno prodotto sul rapporto dell'Italia con il Consiglio d'Europa e la Corte europea dei diritti umani.
"I decreti attuativi sul sistema penitenziario che andranno in Consiglio dei ministri domani erano un impegno che avevamo assunto sia con il Consiglio d'Europa che con la Corte di Strasburgo" ha affermato Orlando, sottolineando che "quindi mi sembrava doveroso dire a chi ci ha dato fiducia che abbiamo mantenuto fede agli impegni presi".
Il ministro ha inoltre evidenziato che le riforme condotte hanno avuto come riflesso "un drastico abbattimento del contenzioso dell'Italia davanti alla Corte di Strasburgo, crollato del 67% negli ultimi anni". Questo "ha permesso all'Italia di stare dietro a paesi come la Svizzera e l'Olanda quando si considera il rapporto tra il numero di ricorsi pendenti e gli abitanti. Un risultato credo importante e significativo" dice Orlando.
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